Italiani agli arresti domiciliari

LIVORNO – In pochi giorni è cambiato il nostro piccolo e grande mondo. Da giovedì fino al 15 marzo scuole chiuse, manifestazioni pubbliche vietate, fiere rinviate (compresa Vinitaly che inizialmente sembrava confermata malgrado il Covid-19) partite e gare sportive sospese. E il decreto che “invita” gli ultra settantacinquenni a starsene chiusi in casa, agli arresti domiciliari. Nemmeno in tempo di guerra.

L’Italia al tempo del coronavirus non si presenta bene. Pubblichiamo qui sotto la nota della Fiera di Verona sulla grande rassegna del vino italiano, che è sempre stata un appuntamento clou per il nostro export. Ci vorrebbe poi un giornale di cento pagine per riferire tutti i comunicati con cui i Sistemi Portuali, le associazioni, le aziende, le autorità locali e non intervengono sulla pandemia. Abbiamo pubblicato il possibile in relazione agli spazi. Una speranza: quella che entro pochi giorni si possa riprendere a vivere senza lo spettro del nostro vicino “untore”.

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