Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Porti di Venezia e di Chioggia: le tre linee guida dell’AdSP

Pino Musolino

VENEZIA – L’Autorità di Sistema Portuale ha varato delle linee guida, dopo un confronto con le varie categorie, per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Tali linee guida derivano dalle indicazioni contenute nei decreti del Governo, declinandole specificatamente per il contesto del lavoro portuale e delle operazioni portuali.

Le misure si suddividono in tre procedure che mirano a regolamentare tutti i tipi di contatto tra lavoratori all’interno dei porti commerciali di Venezia e di Chioggia, a partire dalle relazioni banchina-nave, passando per l’interfaccia operatore a terra e autotrasportatore, fino ai contatti all’interno della stessa banchina. Oltre al personale dipendente degli operatori portuali, le nuove regole interesseranno anche agenti marittimi, spedizionieri, chimici di porto, guardie ai fuochi, personale addetto al ritiro dei rifiuti, autotrasportatori, guardie giurate.

[hidepost]

“Vogliamo ridurre, per via precauzionale, i rischi di contagio tra i nostri addetti” spiega il presidente dell’Autorità Pino Musolino “fermo restando che i porti di Venezia e Chioggia sono aperti e pienamente operativi come tutti gli altri porti italiani, perché la catena logistica non può fermarsi e deve continuare a rifornire di cibo i supermercati, di farmaci i nostri ospedali, di energia le nostre case e le nostre aziende”.

I lavoratori dovranno evitare quando possibile i contatti diretti, mantenendo in ogni caso la distanza interpersonale minima di un metro e utilizzando mascherine e guanti monouso. Va preferito lo scambio di documentazione per mezzo informatico, nel caso non fosse possibile saranno allestite aree di scambio documenti dedicate. Inoltre, i documenti di riconoscimento andranno esibiti ma non consegnati e tutte le aree di lavoro dovranno essere dotate di distributori di disinfettante a base alcolica.

Nei giorni scorsi l’Autorità aveva già pubblicato una serie di indicazioni per i suoi dipendenti, riducendone le trasferte e la mobilità, predisponendo formule di smart working e introducendo l’obbligo di appuntamento per gli incontri con persone esterne all’Ente.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Marzo 2020

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio