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Anche nuovi Titoli di Stato per il credito all’armamento

Stefano Messina

ROMA – Riscrivere immediatamente le regole di gioco e di ingaggio del sistema del credito, attivando nuove forme di garanzia dello Stato, per assicurare il mantenimento dell’operatività delle aziende armatoriali essenziali e strategiche per l’intero tessuto economico del Paese.

A scendere in campo a salvaguardia di un comparto, quello dei trasporti marittimi, la cui importanza sta emergendo in modo evidente e talora deflagrante, proprio nel momento di un’emergenza globale come quella generata dall’epidemia del Coronavirus, è Stefano Messina, presidente di Assarmatori, associazione che rappresenta l’armamento nazionale e internazionale operante in Italia, aderente a Conftrasporto.

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“Governo e Pubblica Amministrazione lavorano lodevolmente, insieme alle altre Istituzioni, alle rappresentanze datoriali, dei lavoratori e alla società civile, per combattere innanzi tutto l’emergenza sanitaria e le ripercussioni economiche collegate alle conseguenze del Coronavirus – afferma Messina – ma il nostro settore, per la strategicità del servizio che svolge, richiede un intervento specifico: è necessario cioè mettere in campo immediatamente un’operazione a sostegno delle aziende basata su una garanzia a favore del sistema del credito, che possa consentire un ampliamento delle linee di affido, allargando le maglie del merito creditizio gravandone eventualmente la responsabilità sul sistema pubblico nel caso di servizi essenziali di logistica e collegamento, come in taluni casi i servizi marittimi operanti nel Paese per la continuità e il mantenimento delle Autostrade del Mare e dei collegamenti con le isole maggiori e minori. Ciò considerando, come è ormai evidente, l’azzeramento di fatto del movimento passeggeri, con riflessi pesanti anche su quei collegamenti Nord Sud e per le isole, che garantiscono la continuità della catena distributiva delle merci nel sistema Paese”.

“Ciò dovrà essere attuato – prosegue il presidente di Assarmatori – anche scontrandosi con i parametri patrimoniali imposti dalla BCE; se ciò non avverrà ci troveremo a registrare misure, cariche di buona volontà, ma del tutto inefficienti e inefficaci proprio nel momento in cui le società armatoriali, ad altissima intensità di capitale investito ed elevata occupazione, stanno emergendo, forse per la prima volta in modo così evidente, come l’asse portante dell’approvvigionamento delle materie prime, delle risorse energetiche, dei prodotti di consumo, dell’industria alimentare, in una parola, di tutto ciò che fa funzionare il Paese”.

Secondo Assarmatori alcune banche hanno già dichiarato la propria disponibilità a fornire nuovi supporti di credito alle aziende, ma oggi si rende indispensabile una grande operazione di sistema che coinvolga in primis lo Stato attraverso il sistema di garanzie dirette o tramite l’emissione di Titoli di Stato che consentano alle banche di allargare gli affidamenti a favore delle aziende del settore armatoriale e marittimo, strutturando prodotti a limitato rischio per i sottoscrittori, poiché i maggiori importi concessi alle aziende dovranno poi rientrare alle banche stesse.

“Non è il tempo delle discussioni – conclude Stefano Messina – c’è bisogno di decisioni in tempi brevi, a tutela dell’integrità delle imprese, del sistema logistico, di tutti i fornitori e soprattutto delle migliaia di lavoratori operanti nel settore, che in questo momento non hanno sufficienti elementi di sostegno al reddito”.

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Pubblicato il
25 Marzo 2020

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