Cino Ricci ai velisti: “Restatevene a casa!”

Cino Ricci
RAVENNA – Per tanti che hanno passato gli “anta” Cino Ricci è rimasto il mito della prima Coppa America disputata dagli italiani, con “Azzurra”. Oggi dalla sua Ravenna dove è stato contattato da “Saily.it” si unisce al coro delle personalità che invitano a starsene in casa finché sarà passata la tempesta del Covid. “Sulle barche da lavoro e da pesca – ricorda – quando arrivava la tempesta ci si chiudeva dentro, si accendeva la lucina al santo protettore, e si aspettava…” E poi cita Garibaldi: “Nell’emergenza, obbedisco!”
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Specialmente sul web, molti appassionati di vela o di pesca sportiva si chiedono ancora oggi perché non si può uscire in barca, anche da soli, per farsi qualche ora di relax in mare. Dove – sottolineano – il Covid non dovrebbe raggiungerli a nuoto. Il problema è che per arrivare alla barca bisogna uscire di casa e andare all’ormeggio: il che è considerato spostamento non essenziale e quindi non consentito. Ma il decreto Conte di sabato scorso non ha consentito di fare attività fisica? Sì: ma vicino a casa: e a meno che uno non abiti in barca – con tanto di residenza o almeno di domicilio certificato – non c’è niente da fare.
È un sacrificio, si sa. Ma in tempi di Covid che impazza a tradimento, meglio fare come Garibaldi. O come andava di moda in altri tempi, anche se poi non servì a molto: credere, obbedire, combattere.
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