I pirati all’assalto in Asia ma sarebbero “ladri di polli”
SINGAPORE – Gli atti di pirateria contro le navi mercantili non si fermano, anche se la “qualità” degli attacchi è diversa da quella degli assalti – che sembrano ormai quasi debellati – sul Corno d’Africa.
Nei giorni scorsi sono stati segnalati quattro attacchi in Asia, nel mar della Cina e addirittura all’interno del terminal container di Manila, nelle Filippine.
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Uno degli assalti più pericolosi (categoria 4 del codice internazionale) si è svolto su una bulk carrier nello stretto di Singapore; analogamente è stata assalita anche una nave cisterna all’ancora fuori dallo scalo di Alang, in India.
Si tratta tuttavia di assalti indirizzati a rapinare gli equipaggi più che ad impadronirsi delle navi o del loro carico. In alcuni casi i pirati erano armati semplicemente di coltelli o piccole scimitarre e sono stati prontamente respinti. In altri casi i pirati erano più che altro ladri saliti a bordo mentre le navi erano in banchina o all’ancora, e sono scappati una volta scoperti. Non sono mai state usate armi da fuoco, a differenza di quanto avveniva al largo della Somalia e di quanto ancora avviene nel golfo della Guinea, dove sempre essere in corso una vera e propria pirateria organizzata anche al largo dei terminali più importanti.
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