Pier Luigi Maneschi un ricordo da amico

Pier Luigi Maneschi
LIVORNO – Un anno fa, esattamente il 3 maggio, scompariva improvvisamente a Trieste, dove viveva da tempo Pier Luigi Maneschi. Per chi lo conosceva come manager intraprendente e impegnato a livello internazionale, è stata un’amara sorpresa. Per gli amici, un vuoto che ancora oggi, dodici mesi dopo, sembra una beffa del destino: a 78 anni era ancora lanciatissimo, dalla sua nuova patria che era Trieste, con le società che aveva fondato o “italianizzato”: la TO Delta, (ancora con base principale a Livorno) Sisam e Compagnia portuale Monfalcone, infine l’Italia Marittima. Il suo capolavoro, nella visione mondiale che lo aveva caratterizzato fin da giovane, è stato l’aver portato la taiwanese Evergreen a radicarsi in Italia, fino a farne un asset che ancora oggi è determinante per la logistica marittima del nostro paese. Oggi affidata al figlio Antonio, che da anni ha condiviso con il padre iniziative e battaglie, la grande compagnia di Taiwan ha avuto in Pier Luigi Maneschi non solo un intelligente collaboratore, ma anche una stratega ascoltato e ammirato.
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Non vogliamo ancora una volta ricordare la figura di imprenditore marittimo e logistico di un uomo che per l’Italia ha saputo rinverdire i fasti della nostra storia sui mari del mondo, fino all’operazione-capolavoro del salvataggio del Lloyd Triestino diventato poi, sotto l’egida Evergreen, Italia Marittima. Vogliamo invece ricordare l’amico: il Pier Luigi che già quando abitava ad Antignano ci stupiva davanti a un caffè che lui stesso aveva preparato, raccontandoci come sarebbe stata bella un’Italia senza burocrazia, snella nelle decisioni e fiera non solo dei suoi capolavori d’arte ma anche dei suoi grandi imprenditori del mare. Gli piaceva il tennis, uno sport adatto a lui che era scattante e tutto nervi, fino a quando era passato al più riflessivo golf a Tirrenia, nei riposanti green non solo locali ma di quell’altra metà del mondo che frequentava nei sempre più frequenti viaggi di lavoro in Asia. Ma gli piaceva anche leggere e insegnare ai giovani la passione per il proprio lavoro. Nell’ultimo meeting cui ci aveva invitato, per scegliere le nuove leve da inserire nella sua struttura, era stato chiaro e come sempre preveggente. “Ragazzi, io vi offro una grande possibilità. Ma guai a chi non è pronto fin da domani a fare la valigia e saltare su un aereo verso ovunque. Dimenticatevi casa, festività, fidanzatine, relax. Questo è un mondo che va preso d’assalto. Se sarete capaci di sfinirvi sul lavoro e comunque non mollare, se avrete voglia di mordere la vita e non accontentarvi, diventerete grandi”. Una parafrasi forse della celebre lettera di Kipling al figlio. O forse il richiamo agli stessi principi che hanno reso grande lui. Riposa in pace amico Pier Luigi. Scriveva Garcia Lorca: “Tambien se muere el mar”.
A.F.
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