Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

“Burocrazia zero”: il governo prova a tagliare i denti al mostro

ROMA – Si chiama “piano burocrazia zero”. Vista la realtà – che sulla foto qui sopra è stata scherzosamente descritta come un mostro preistorico che inghiotte una bambina ai tempi del Covid – sembra come minimo un’iperbole. C’è chi, come ha sostenuto di recente su queste stesse pagine il marittimista avvocato Luciano Canepa, si accontenterebbe di varare un piano che prevedesse deroghe alle norme più assurde.

[hidepost]

Comunque sia, prendiamo per buone le buone intenzioni del governo. Il premier Conte ha annunciato che l’obiettivo è di sbloccare in tempi rapidi i 62 miliardi di euro fermi a causa della burocrazia; e che potrebbero finanziare importantissimi lavori pubblici e privati. Ben più di una boccata d’ossigeno per questo tribolato dopo-Covid.

Tra gli obiettivi – Conte ha promesso – c’è il rilancio dello “sportello unico” delle imprese. C’è il progetto della semplificazione fiscale. C’è il taglio degli adempimenti per chi viene a investire in Italia o torna a casa con la propria sede sociale e finanziaria. Promessa anche la revisione del famigerato codice delle opere pubbliche. Più semplici i controlli ambientali. E anche (incredibile!) il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese edili, per almeno una prima tranche di 6 miliardi. Una goccia nel mare, visto che secondo l’ANCE le opere pubbliche bloccate dalla burocrazia sono intorno a 750, con una ricaduta sul PIL, se ripartissero, di oltre 200 miliardi.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Maggio 2020

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio