Confitarma al tavolo sul rilancio shipping

Paola De Micheli
ROMA – Confitarma ha partecipato al tavolo convocato per discutere con tutte le parti interessate della ripartenza delle crociere e dei necessari protocolli sanitari da attuare per garantire la sicurezza dei passeggeri e – sottolinea nella sua nota – ringrazia la ministra De Micheli per la sua iniziativa che denota grande attenzione per l’armamento e in particolare per le crociere che, nell’ambito dello shipping, risultano quelle tra i settori più duramente colpiti dagli effetti della pandemia.
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Per quanto riguarda i protocolli sanitari, l’industria ha illustrato una bozza di documento da proporre all’Amministrazione (MIT e Salute) che sarà discussa in un tavolo ad hoc che verrà convocato nei prossimi giorni.
Riguardo alle regole per la ripartenza delle crociere, Confitarma ha ribadito che il suo emendamento per consentire al vettore nazionale con navi da crociera già iscritte nel Registro internazionale di poter effettuare temporaneamente crociere anche tra soli porti nazionali. Tale richiesta non comporta oneri aggiuntivi a carico dello Stato rispetto a quanto già stanziato, è di breve durata e serve anche per testare l’applicabilità e l’efficacia del protocollo tecnico-sanitario in via di emanazione.
Il presidente Mattioli ha ribadito anche che le tematiche delle crociere e delle navi del Primo Registro si trovano su due piani distinti e non intersecabili tra loro.
Per le unità del Primo Registro secondo Confitarma occorre un intervento ad hoc di sostegno in considerazione dell’ingente perdita di fatturato registrato dall’inizio della crisi per la pandemia Covid-19, pur avendo continuato a garantire le forniture essenziali al Paese.
“Leggo con piacere il comunicato del Ministero – afferma Mario Mattioli – da cui si evince sia una risposta sul Primo Registro quando si menziona “uno stanziamento dedicato al settore trasporti del recovery found”, sia al mondo delle crociere quando si citano “finestre derogatorie alle norme ordinarie””.
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Nel 2020 le navi da crociera avevano previsto 4800 scali nei porti italiani per movimentare quasi 13 milioni di passeggeri. Circa due terzi di questo mercato è già stato azzerato e non esistono grandi speranze di salvarne il resto. Di fronte a un’emergenza senza precedenti, Federagenti, il cui presidente, Gian Enzo Duci, ha partecipato insieme agli altri soggetti del settore al confronto con il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha evidenziato due necessità cogenti. Da un lato, definire e validare i protocolli sanitari per consentire il riavvio per gradi di questo mercato (già ripartito, ad esempio, in Germania dal 1 giugno con le prime crociere fluviali); dall’altro, supportare in via prioritaria i soggetti imprenditoriali medi e piccoli che – come le agenzie marittime specializzate – nei porti vivono solo di servizi al settore crocieristico e che, in alcuni casi, terminata nel novembre scorso la stagione 2019, non hanno prospettive di traffico (e reddito) fino alla stagione 2021.
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