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No a distorsioni del mercato

Silvia Moretto

MILANO – Chiara la posizione di Fedespedi sul tema degli aiuti di stato e dello schema della ‘Tonnage Tax’: la decisione assunta dalla Commissione Europea lo scorso 11 giugno riaccende la preoccupazione delle imprese di spedizioni sulla distorsione della concorrenza nel settore marittimo. Il presidente di Fedespedi, Silvia Moretto, commenta: “Condividiamo e rilanciamo quanto espresso da Clecat, la nostra Federazione a livello europeo, e Feport. La Commissione ha approvato le misure fiscali italiane di supporto al settore marittimo confermando, dunque, la conformità dello schema del nostro Paese alle regole europee sugli aiuti di stato. Non siamo contrari di per sé a queste misure. I trasporti marittimi sono fondamentali per l’import e l’export del Paese ed è giusto tutelare il settore. Ma bisogna evitare assolutamente che questi meccanismi danneggino il resto della filiera, in primis spedizionieri e terminalisti operanti nel trasporto via mare.”

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“La perplessità – chiarisce il presidente Moretto – sta nel fatto che il regime fiscale speciale non si applicherà soltanto alle entrate essenziali delle shipping line derivanti da attività di trasporto marittimo, quali il trasporto di merci e di passeggeri, ma anche ad alcune entrate accessorie strettamente connesse a queste”.

“Sia Clecat che Feport sono intervenute con una lettera al commissario per la Concorrenza Margrethe Vestager”, aggiunge il presidente Moretto. “Chiediamo alla Commissione di chiarire l’ambito di applicazione dei sistemi degli aiuti di stato: è fondamentale per assicurare condizioni di parità a tutti gli operatori del settore. Questo vale soprattutto per i servizi accessori che sono offerti anche da altri comparti della catena logistica marittima. In nome della libera concorrenza, noi crediamo che questi dovrebbero essere esclusi dal meccanismo fiscale della ‘Tonnage Tax’”.

Andrea Scarpa, vicepresidente di Fedespedi e presidente del Maritime Advisory Body concorda: “Rileviamo anche in questo caso che la Commissione Europea non ha valutato tutte le possibili ricadute sul settore di una normativa per le compagnie marittime. Questa decisione segue la proroga di due mesi fa della CBER – Consortia Block Exemption Regulation – alla quale ci siamo sempre espressi contrari proprio per le conseguenze che l’esenzione dalle normative antitrust pone in termini di competizione sul mercato. Il settore marittimo – conclude – va sostenuto nella sua interezza, soprattutto in questa fase di grave impatto dell’emergenza Covid-19 sul trasporto merci. Tutti gli operatori sono gravemente colpiti dalla crisi e hanno continuato a fornire i propri essenziali servizi: devono, quindi, poter operare in un reale contesto di libero mercato.

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Pubblicato il
20 Giugno 2020

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