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Assoporti e la politica sulla logistica nazionale: “È dura, ma stiamo uscendo a riveder la luce”

Daniele Rossi

ROMA – “È stato un momento molto difficile, sia per l’Italia che per il governo. Ma stiamo finalmente uscendo dal tunnel e a riveder la luce”. Quasi dantesco, ma sintomatico, il giudizio del presidente di Assoporti e del “sistema” Ravenna Daniele Rossi, a conclusione dell’importante incontro della scorsa settimana coordinato da Tiziana Murgia con l’intervento video del ministro del MIT Paola De Micheli, i presidenti delle associazioni portuali e il Propeller Club. Giudizio che apre la nostra intervista sui porti ai tempi del Covid.

Presidente, dopo l’incontro con il ministro e le categorie, come vede il sistema porti nazionale?

“Dipende ancora da alcuni aspetti che vanno chiariti,come l’interpretazione dell’art. 199 del Decreto Rilancio – che io chiamo piuttosto Decreto Emergenza – sulla quale c’è stato un significativo ordine del giorno che impegna la maggioranza a una interpretazione non restrittiva. Se così sarà quel punto tanto importante per il lavoro sarà risolto in chiave positiva. In caso contrario sarà necessario un intervento di riconsiderazione della norma che consenta alle AdSP di intervenire per i lavoratori”. Ciò premesso, per il sistema trasporti non è andata poi così male”.

Lei specifica che il decreto Conte è più d’emergenza che di rilancio.

“Perché il provvedimento punta a mitigare le sofferenze congiunturali del sistema anche per quanto riguarda i lavoratori. Ma occorre adesso affrontare le esigenze per un rilancio vero e proprio, che sono fondate in primo luogo sulla semplificazione delle norme che riguardano tutto il cluster dei trasporti. Semplificare vuol dire rilanciare davvero, rendere concreti sia i metodi che gli obiettivi”.

Si sta parlando molto, in questi giorni, dei commissari ad acta per le opere urgenti, tra le quali anche la Darsena Europa del porto di Livorno. E ovviamente c’è la corsa…

“Premesso che il tema appartiene anch’esso al Decreto Semplificazioni, mi sembra si sia innescata una speculazione preventiva sulle nomine. Io sono per principio d’accordo sulla deregolarizzazione strategica di alcune opere, proprio in nome di far presto. Per quanto riguarda i porti, mi auguro che i commissari siano i presidenti delle relative AdSP che hanno competenze specifiche in materia, come del resto è richiesto dalla legge che regola la loro nomina. L’esempio è Taranto. Mi risulta peraltro che siano già state selezionate professionalità competenti ad hoc”.

Assoporti è oggi impegnata sia sulle strategie proposte al governo, sia sui dibattiti anche in parlamento sulla logistica più avanzata. È un ruolo che forse fino a poco tempo fa sembrava relegato sottotono?

“Assoporti non è un’associazione di categoria, non fa lobbing né politica. Noi rappresentiamo il coordinamento dei presidenti delle AdSP italiane e ci muoviamo quindi come espressione di un sistema nazionale che rappresentiamo per nomina ministeriale. È nostro specifico compito dunque partecipare al dibattito sulle situazioni emergenziali come l’attuale, ma anche e specialmente sulle strategie. E ci fa piacere che oggi il nostro contributo sia richiesto ed apprezzato anche dall’esecutivo”.

Antonio Fulvi

 

Pubblicato il
15 Luglio 2020
Ultima modifica
16 Luglio 2020 - ora: 15:05

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