C’eravamo (non) tanto amati…

Francesco Maria di Majo
LIVORNO – C’è una premessa da fare: la dottoressa Roberta Macii, considerata da sempre come un’importante risorsa per il porto di Piombino dove operava, è stata a lungo contesa tra le AdSP di Livorno, dove operava, e Civitavecchia. Ma la sua scelta di andare come segretario generale nel sistema dei porti di Roma, non le ha reso fin da subito la vita facile. Che la Macii abbia più volte annunciato di volersene andare, in particolare per contrasti anche decisi con il suo presidente, è cronaca di due anni. E se il comunicato ufficiale parla adesso di divorzio consensuale, le cronache dei giornali quotidiani locali dicono ben altro: si era arrivati anche a un dossier di di Majo con varie accuse (anche l’uso improprio dell’auto di servizio) controbilanciato da durissime critiche del segretario generale alla gestione. Insomma, altro che reciproca stima e collaborazione: ci si sparava tra i denti, a detta del “Messaggero” sulle pagine locali.[hidepost]
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Adesso bisogna ipotizzare il seguito. Il Comitato di Gestione dell’AdSP ha chiesto a di Majo di bloccare tutto, in evidente supporto alla Macii. C’è chi, non solo a Civitavecchia, ritiene che l’episodio faccia parte di un “balletto” destinato ad essere nuovamente azzerato. Anche a Livorno, dove la Macii dovrà tornare a fare il funzionario dell’AdSP di Corsini, si attendono (con qualche scetticismo) le decisioni definitive. Dopo l’unificazione degli organici tra Livorno e Piombino, Roberta Macii potrebbe tornare (se tornerà) a ricoprire una delle tre direzioni generali ancora scoperte, tra cui l’anticorruzione e le infrastrutture. A meno che dietro la decisione di Roberta Macii non abbia obiettivi assai più ambiziosi: come – per esempio – concorrere alle “presidenziali” per le Autorità di Sistema che il ministro ha formalmente aperto. I titoli li ha, le capacità – dicono unanimemente coloro che la conoscono – altrettanto. E allora, specie se c’è anche una qualche benedizione, perché no?
A.F.
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