Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

HHLA investe a Trieste

Francesco Parisi

TRIESTE – È un ingresso importante, che fornirà nuove importanti risorse al porto: anche se è la conferma che sono gli investimenti stranieri di questi tempi ad avere la priorità nello sviluppo della nostra logistica.

Con una quota del 50,01%, la società Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) ha infatti acquisito la maggioranza del terminal multifunzionale “Piattaforma Logistica Trieste” (PLT) nel porto di Trieste. Il relativo accordo è stato sottoscritto lunedì scorso. Dal punto di vista contrattuale e organizzativo, l’investimento fa capo alla società HHLA International GmbH. Con questa partecipazione nell’Adriatico, HHLA – sottolinea la società tedesca – si posiziona in un mercato in forte crescita che offre buone opportunità di sviluppo grazie alla sua posizione strategica. Dopo Odessa (Ucraina) e Tallinn (Estonia), questo è il terzo porto che vede la partecipazione di HHLA al di fuori di Amburgo.

[hidepost]

Angela Titzrath, amministratrice delegata di HHLA ha detto: “Negli anni passati la regione adriatica si è sviluppata in modo molto dinamico. Trieste è il porto più Settentrionale del Mediterraneo e al contempo lo sbocco a Sud dell’Europa Centrale e Orientale. Questa partecipazione costituisce un significativo ampliamento della nostra attuale rete portuale e intermodale. Il terminal ci offre la possibilità di intercettare nuovi flussi di merci in mutamento e di partecipare attivamente alla loro evoluzione. Con questa operazione ribadiamo le nostre ambizioni e la nostra volontà di crescita internazionale. Al tempo stesso intendiamo rafforzare ulteriormente i nostri terminal di Amburgo attraverso investimenti in impianti e tecnologie. Siamo un’azienda di Amburgo ma ci sentiamo a casa in Europa e operiamo a livello globale”.

Francesco Parisi, presidente del Consiglio di Amministrazione di PLT: “l’ingresso di un socio della statura di HHLA in PLT è motivo di grande soddisfazione per le prospettive di crescita della società e dell’intero porto di Trieste. Le strategie di sviluppo nell’area del Centro ed Est Europeo sono state condivise con HHLA in modo armonico e le visioni dei nuovi partner sono state per noi una conferma della solidità del progetto che abbiamo sviluppato”.

Gli impianti del terminal sono situati all’interno della zona franca di Trieste e dispongono di una superficie complessiva di 28 ettari. Nella parte Settentrionale si svolgono prevalentemente i traffici di sbarco ed imbarco di merci varie e vengono erogati i servizi logistici. Nella zona Meridionale è attualmente in costruzione il nuovo cuore del terminal: l’area di recente realizzazione entrerà in funzione nel primo trimestre del 2021 ed è progettata per la movimentazione di container e roll-on/roll-off. La capacità del terminal PLT ammonterà in totale a circa 300.000 TEUs (container standard), 90.000 unità ro-ro e 700.000 tonnellate di carico generale. Vi è inoltre la possibilità di aumentare notevolmente la capacità del terminal ampliando le aree adiacenti.

La posizione strategicamente favorevole del porto adriatico di Trieste offre ottime opportunità di sviluppo del traffico diretto verso l’interno. Il terminal PLT è dotato di un proprio raccordo ferroviario. Oltre a ciò, Metrans, filiale ferroviaria di HHLA, collega già il porto di Trieste con la sua rete intermodale europea. Il completamento dell’operazione è soggetto a diverse condizioni sospensive ed è previsto per il mese di gennaio 2021.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Ottobre 2020

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora