LIVORNO – Il mare, ovvero la culla della vita per dirla in termini aulici: l’orizzonte quotidiano, per tanti di noi che ci lavorano sopra o intorno. Ma sotto? Per fortuna, stiamo cominciando davvero a chiedercelo con cognizione di causa, e anche cominciamo a cercare di rimediare agli errori, piccoli e grandi, che sono stati fatti e che qualcuno ancora fa.
L’immagine qui sopra va letta in negativo ma anche, per fortuna, in positivo. È un’operazione di Marevivo – l’associazione ambientalista nata nel 1985 dalla volontà di due donne d’acciaio, Rosalba Giugni e Carmen di Penta – che punta a liberare i fondali dalle reti abbandonate: spesso trappole mortali per ogni genere di abitante del mare e qualche volta anche per gli uomini. Lungo le nostre coste ce ne sono, purtroppo, centinaia di chilometri: e abbiamo visto anche su queste pagine immagini ributtanti di capodogli, delfini, tartarughe e altri animali marini uccisi per esservi incappati.
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