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Assarmatori evoca Marshall Mediterraneo

Stefano Messina

ROMA – “È stata la conferma da parte del ministro Paola De Micheli della volontà del Governo di sostenere una grande campagna di investimenti nel settore dei traghetti, nell’elettrificazione delle banchine portuali e nella tecnologia trasporti alimentati a idrogeno. Possibile, secondo il suo pensiero, l’assunzione di alcune migliaia di marittimi italiani nell’ipotesi di un ampliamento dei vantaggi offerti dal Registro Internazionale. Infine: sfruttamento della grande occasione di un Piano Marshall per il mare, ipotizzato dal presidente onorario di Conftrasporto, Fabrizio Palenzona.

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Sono tre fra le principali indicazioni scaturite dall’Annual Meeting di Assarmatori, associazione aderente a Conftrasporto Confcommercio, svoltosi a Roma e sfociato anche nell’ipotesi lanciata dal presidente Messina di sfruttare le opportunità del Recovery Fund per lanciare un progetto di costruzione di navi in serie ad alta tecnologia per ridare slancio alla flotta operante in Italia.

L’assemblea ha affrontato alcune fra le tematiche di maggiore interesse per l’industria del trasporto marittimo, la cui importanza è stata evidenziata in apertura dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

D’obbligo il richiamo alle conseguenze della pandemia, che ha pesantemente impattato sui trasporti marittimi e in particolare su quelli passeggeri, ma il cui rovescio della medaglia è stato per certi aspetti rappresentato dalla capacità di resistenza di questo settore. Capacità esaltata, ad esempio, dall’assunzione dei protocolli anti-Covid adottati sulle navi da crociera (di MSC, ma non solo) e diventati un punto di riferimento di efficacia ed efficienza per il settore marittimo come per altri. (Da sottolineare che a più riprese si è parlato anche della sostanziale tenuta, se non dell’aumento – vedi Trieste ma anche Livorno e Palermo – dei traffici ro/ro, n.d.r.).

Ma i temi trattati – riferisce ancora Assarmatori – hanno spaziato dalla finanza applicata allo shipping, alla blue economy, al rapporto di collaborazione con la Marina Militare (anche in chiave anti-pirateria a tutela della sicurezza della navigazione internazionale) e a quello con il comando generale delle Capitanerie di Porto (impegnato in prima linea nel contrasto alla pandemia e su tematiche particolari come il rientro in Italia di marittimi connazionali bloccati in porti stranieri).

Sul tema finanziario sia Fabrizio Palenzona, presidente onorario di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, sia Nunzio Tartaglia, responsabile Imprese di Cassa Depositi e Prestiti, hanno sottolineato la necessità di ripensare il settore dello shipping in un’ottica differente da quella tipicamente bancaria, cogliendo al volo anche le opportunità del Recovery Fund, e alzando lo sguardo a tutta l’economia blu che – come ha sottolineato Palenzona – copre una quota rilevante del PIL nazionale.

È emersa con forza anche la necessità – dice Assarmatori – di sfruttare a fondo le potenzialità logistiche del posizionamento geografico dell’Italia, concentrando gli investimenti portuali su due hub (uno tirrenico e uno nell’alto Adriatico).

I due presidenti di Regione, Giovanni Toti per la Liguria e Massimiliano Fedriga per il Friuli Venezia Giulia hanno sottolineato non solo il ruolo marittimo dei loro territori e dei loro porti, ma anche quello nel campo della formazione.

Dopo aver fornito in apertura indicazioni sulle necessità di utilizzare presto e bene i Fondi del Recovery Fund e di ampliare lo scopo delle norme sul Registro Internazionale per rendere più competitiva la manodopera marittima italiana, il presidente Stefano Messina ha chiuso i lavori con un forte richiamo all’eccellenza e al ruolo di questo comparto che “proprio durante la pandemia, ha dimostrato tutta la sua strategicità per il Paese”.

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Pubblicato il
2 Dicembre 2020
Ultima modifica
4 Dicembre 2020 - ora: 18:44

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