Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Bilancio chimico-petrolifero 2019

Piero Neri

LIVORNO – Per chi opera nella logistica, ma anche nella tutela dell’ambiente, è uno dei settori chiave dell’economia della regione e anche nazionale. È il Comparto Chimico e petrolifero che produce e mantiene all’interno del territorio di riferimento gran parte della ricchezza economica generata. Il suo bilancio è stato presentato nei giorni scorsi in una videoconferenza, a cui hanno preso parte Fabrizio Loddo, vicepresidente per l’Ambiente e la Sostenibilità di Confindustria Livorno e Massa Carrara, Cristiana Gaburri, direttore centrale Tecnico Scientifico di Federchimica, Dario Lolini, presidente Sezione Chimica, Farmaceutica e affini di Confindustria Toscana Sud, Lorella Corsi, rappresentante del Gruppo di Lavoro del Bilancio di Sostenibilità 2019, Giovanna Cepparello, assessore all’Ambiente del Comune di Livorno e Marcello Mossa Verre, direttore generale di ARPAT. Gli interventi sono stati coordinati da Umberto Paoletti, direttore generale di Confindustria Livorno e Massa Carrara.

[hidepost]

Nel 2019, il valore della produzione del Comparto Chimico e Petrolifero Toscano ha raggiunto i 2,6 miliardi di euro e il valore aggiunto 147,2 milioni di euro mentre l’indotto economico sul territorio tocca i 272 milioni di euro. Il comparto – riferisce Confindustria – ha occupato 3.179 lavoratori fra diretti e indiretti. Fra i dipendenti diretti l’85% è assunto a tempo indeterminato. Il quadro descritto emerge dalla ventunesima edizione per il bilancio di sostenibilità del Comparto Chimico e Petrolifero Toscano, a cui hanno aderito undici imprese aderenti alle rispettive Confindustrie della regione: Altair Chimica, Costiero Gas Livorno, Eni Refining & Marketing Raffineria di Livorno, Ineos Manufacturing Italia, Neri Depositi Costieri, Nuova Solmine, Prysmian Cavi e Sistemi Italia, Solvay Solutions Italia, Termisol Termica, Toscopetrol, Venator Italy.

“Il Comparto Chimico e Petrolifero Toscano rappresenta una testimonianza concreta di imprese virtuose che, andando oltre ogni ordinario obbligo normativo, rendicontano volontariamente i dati sociali, ambientali ed economici che caratterizzano il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile – ha affermato Piero Neri, presidente della Confindustria Livorno Massa Carrara -. È questo il modello di sviluppo che vogliamo continuare a promuovere, anche estendendolo ad altri comparti produttivi, in quanto può contribuire a diffondere una nuova cultura, in cui l’impresa sia riconosciuta innovativa, responsabile, trasparente, sostenibile e quindi sia considerata dalla società civile e dalle istituzioni pubbliche come un valore di reale interesse generale. Per questo – ha proseguito Piero Neri – la nostra Confindustria resterà al fianco delle imprese in qualsiasi processo di miglioramento, che accresca il livello di legittimazione sociale, quale motore dello sviluppo per trasmettere con i fatti alle nuove generazioni, il coraggio del futuro che come Imprenditori impieghiamo ogni giorno nelle nostre attività”.

Uno dei dati che spicca di più è la grande attenzione al tema della sostenibilità ambientale, testimoniata in particolare dal 68% di fabbisogno di consumo energetico autoprodotto dalle aziende stesse.

Rilevanti sono risultati gli investimenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori e per la loro crescita professionale: 104 milioni erogati per salari e stipendi, 10,7 milioni per salute e sicurezza del capitale umano con ben 81.902 ore di formazione ai dipendenti.

“Mai come in questo momento emerge l’importanza che la salute, la sicurezza e la tutela dell’ambiente siano obbiettivi da salvaguardare, anche per confermare il valore sociale delle imprese come motori di sviluppo economico – ha dichiarato Marcello Mossa Verre, direttore generale di ARPAT -. Il dialogo, non sempre semplice per la complessità della materia, e la collaborazione attiva tra ARPAT e le aziende di Confindustria hanno permesso di realizzare passi importanti in tema di riduzione delle maleodoranze (e il percorso virtuoso deve continuare) oltre che di bonifiche dei Siti di Interesse Nazionale e Regionale. Molte aziende, infatti, completata la caratterizzazione, stanno proseguendo con i progetti di bonifica, dimostrando sensibilità e rigorosa osservanza delle norme. Questo è certamente l’approccio più adeguato per ottenere uno sviluppo economico responsabile e sostenibile. Così facendo, sarà possibile accelerare i progetti di bonifica e superare le difficoltà procedimentali che oggettivamente potrebbero rappresentare un freno a nuovi insediamenti industriali, come ad esempio per la Darsena Europa su cui stiamo lavorando intensamente con l’Autorità Portuale e la Regione”.

Per ulteriori approfondimenti è online l’aggiornamento con i dati 2019 del portale del Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico e Petrolifero: www.bilanciochimicotoscano.it.

[/hidepost]

Pubblicato il
16 Dicembre 2020
Ultima modifica
18 Dicembre 2020 - ora: 20:03

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora