Musolino: niente guerre, più pace

Pino Musolino
CIVITAVECCHIA – Non ha perso tempo il neo-presidente dell’Autorità Portuale Centro-Settentrionale dottor Pino Musolino: incontri istituzionali, riunioni interne, agenda immediata sui temi urgenti, e webinar con la stampa nazionale e locale. Prima impressione, peraltro confermata dal suo lavoro a Venezia, da cui proviene: dinamismo, voglia di assumersi responsabilità, ricerca del colloquio con tutti, abbattimento del record dei contenziosi che ha trovato in Molo Vespucci. E prima di ogni altra cosa, muoversi con la massima unità possibile con il cluster portuale, con la città e anche – utopia? – con un sistema nazionale che funzioni meglio, abbandonando il gallinaio tra campanili, vivacizzando la conferenza tra i presidenti delle AdSP e “facendo funzionare meglio” anche Assoporti, della quale ha riconosciuto un funzionamento non eccelso “anche per mia responsabilità”.
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È un vasto ed ambizioso programma, va riconosciuto. Perché come a Venezia ci sono state difficoltà, anche a Civitavecchia l’ambiente oggi ereditato non è facile. Compreso un bilancio dell’AdSP non approvato, che tuttavia “sancisce un disavanzo, ma non certo un dissesto” perché i traffici ci sono, non c’è default tecnico e sono gli accantonamenti per il grande contenzioso ad aver pesato negativamente. Ridurlo, questo contenzioso – ha detto il presidente dell’AdSP – sarà uno dei primi impegni: cercando collaborazione e condivisione degli obiettivi.
Musolino è un realista e non si è nascosto le potenzialità del sistema che gli è stato affidato: a differenza di altri, dove si è badato più a fare banchine e piazzali che non a farli lavorare, a Civitavecchia – ma anche a Gaeta e negli altri “suoi” scali, ci sono forti potenzialità di altro lavoro. E c’è la volontà di far rendere il demanio portuale, non solo di esibirlo “in cassaforte”. I beni pubblici, sui porti come altrove, devono essere utilizzati per creare lavoro e risorse. Sottinteso: il sistema delle concessioni sarà sottoposto ad esame in linea con i princìpi su esposti. In un quadro – ha specificato – “di pace e non di guerra”.
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Molti altri i temi nell’ora e mezzo di confronto con la stampa. Tra le risposte, il concetto ribadito di muoversi in comunità coese, le forti perplessità su chi propone di cambiare natura alle AdSP (“No alle SpA”) la massima attenzione a fianco del Governo contro le posizioni espresse dalla commissione UE sulla tassazione (“Sarebbe irrealistico credere che nulla sarà cambiato”), la volontà di motivare la struttura interna di Molo Vespucci, Con un ‘ultima notazione personale: si trasferirà presto con la famiglia a Civitavecchia, che gli piace e che ha il mare come Venezia. “Perché sono uomo di mare – ha detto – e del mare ho bisogno”. Buon lavoro.
A.F.
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