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Aree protette nelle Marche tagliati i finanziamenti?

ANCONA – L’Alleanza delle Associazioni Ambientaliste marchigiane contesta duramente un provvedimento annunciato dall’assessore regionale all’ambiente. La precedente giunta regionale Ceriscioli, ogni anno, stanziava in media 1,8 milioni l’anno per le aree protette e tale cifra era stata da noi contestata, fin dal 2015, perché del tutto insufficiente a far sì che le 11 aree di tutela ambientale e parchi potessero realizzare i compiti loro affidati dalla legge, in particolare quelli di difesa attiva e valorizzazione dei territori.

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Tale politica “dei braccini corti” ha impedito negli anni la creazione di altre aree protette.

Il nuovo assessore regionale all’ambiente, che afferma di essere cacciatore (gliene diamo atto), si vanta per aver assegnato, già a gennaio, i fondi per i parchi ma solo per 1,6 milioni euro perché, su suo emendamento, ne ha sottratti ben 200.000 euro (salvo futuro conguaglio) per fornire copertura, altrimenti non prevista, per smaltire rifiuti contenenti amianto.

La riduzione dello stanziamento sarebbe positiva – secondo l’assessore – perché così ad inizio anno le aree protette potranno programmare con anticipo quali attività dovranno ulteriormente tagliare. E, seconda cattiva notizia, è venuto fuori che era stata lasciato senza copertura lo smaltimento dell’amianto, salvo rifarsi sui parchi, che certamente non sono la causa della presenza dell’amianto.

Se il giorno si vede dal mattino non c’è da aspettarsi nulla di nuovo e di buono per il futuro dei nostri parchi. A tal proposito si attende il rinnovo del consiglio direttivo del Parco del Conero.

Firmato: l’Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane di Club Alpino Italiano, Federazione Pro Natura, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lega Anti Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula, Salviamo il Paesaggio, WWF Italia, Associazione Ente Zoofilo Ecologista, Associazione Luoghi Comuni, ENPA Marche, Salviamo il Paesaggio.

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La Regione Marche, benedetta dal clima e dalla relativamente bassa urbanizzazione selvaggia, merita dunque più di un impegno da parte delle istituzioni, a cominciare da quelle nazionali, per preservare un patrimonio naturale che è di tutta l’Italia. La denuncia delle associazioni ambientaliste per il taglio di un già modesto impegno economico della Regione va inquadrato in una situazione che sembra davvero incomprensibile: quella di un fondo nazionale per l’ambiente, programmato nei bilanci legati al Recovery Fund e alla pianificazione del rilancio, mai stato così ricco. Secondo quanto abbiamo letto, si tratta di una settantina di miliardi, più del doppio di quanto viene proposto per le infrastrutture o per la scuola. C’è davvero qualcosa che non funziona: nella Regione, a livello nazionale, o solo perché non si è capito bene quanto l’assessore ha voluto dire?

A.F.

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Pubblicato il
23 Gennaio 2021

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