Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Gorgona, il fotovoltaico “desaparecido”

Nella foto: I pannelli della dismessa “centrale eolica” di Gorgona all’istallazione.

Ci scrive una signora ambientalista, Rosalba Cini, che ha visitato tempo fa l’isola-carcere.

Caro direttore, ho visitato l’autunno scorso l’isola di Gorgona approfittando di un gruppo di ambientalisti di Grosseto: isola splendida, con un affascinante rudere di torre antica che si affaccia a strapiombo sulla costa che guarda la Corsica: isola piena di storie altrettanto affascinanti, che meriterebbe forse un destino meno triste dell’attuale. Mi hanno meravigliato due cose. Una distesa di pannelli fotovoltaici dismessi e in cattive condizioni, che mi hanno detto essere stata abbandonata al proprio destino poco dopo l’istallazione; e il numero veramente ridotto di agenti della polizia penitenziaria, secondo una delle nostre guide non più d’una ventina per circa cento detenuti. Non sarebbe davvero il caso di liberare questo splendido, piccolo paradiso?

[hidepost]

*

La storia della Gorgona meriterebbe da sola un romanzo, come quello di Montecristo e il suo famoso tesoro. E la dismissione della colonia penale, a quanto sappiamo, è stata nei programmi di parecchi governi anche perché l’isola oggi costa una tombola come mantenimento e l’essere colonia agricola crea difficoltà sia per la chiusura degli allevamenti, sia perché detenuti esperti di agricoltura ce ne sono pochi.

Limitandoci alle sue domande: i pannelli solari furono istallati oltre dieci anni fa con la speranza di fornire sufficiente elettricità ai bisogni primari della sede della colonia, ma si dimostrarono subito insufficienti. E invece di studiarne un potenziamento furono abbandonati, senza manutenzione e protezioni. L’isola oggi ha la corrente elettrica grazie a un vecchio impianto di gruppi elettrogeni a gasolio, qualche volta addirittura spenti per mancanza del carburante (non è sempre facile far arrivare la bettolina con il rifornimento.

Il numero degli agenti è un dato riservato. In organico dovrebbero essere almeno una trentina, per circa 70/80 “ospiti”, ma capita speso che tra ferie, impossibilità di entrare dal continente per maltempo o permessi speciali, quelli davvero sull’isola siano – a quanto si dice – meno della metà. Che ovviamente fanno il possibile, ma non certo l’impossibile.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Gennaio 2021

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio