Brexit e logistica: la guida di ShippyPro

Serena Orizi

FIRENZE – Nell’ultimo anno i leader europei e britannici si sono impegnati per trovare un accordo sulle regole che governeranno i rapporti tra i due blocchi. Ormai concluso il periodo di transizione durato quasi 11 mesi – scrive in una sua nota Serena Orizi Pr di ShippyPro – non sono poche le aziende europee di e-commerce con clienti inglesi e le aziende britanniche con clienti UE che si domandano come questo influirà sulle loro attività, soprattutto sulla vendita ai clienti e sulle spedizioni.

“Sfortunatamente, il 61% delle aziende inglesi non si è preparato a lasciare formalmente l’Unione Europea*. E con ben 2,31 milioni di cittadini europei che lavorano nel Regno Unito, non mancheranno le sfide riguardanti le assunzioni – ha commentato Francesco Borghi, ceo di ShippyPro – Come se non bastasse, c’è la preoccupazione che la Brexit danneggi gli investimenti nazionali ed esteri delle economie europee. E già il fatto che colossi come Amazon abbiano sospeso temporaneamente le consegne di piccoli pacchi tra UK e UE nell’Amazon Partnered Carrier Programme, fa capire quanto, terminato il periodo di transizione, rimanga ancora molta incertezza sugli scenari futuri”.

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