Habemus Papam: ma il gaudio per ora aspetta

LIVORNO – Francamente, non lo invidio. Luciano Guerrieri è un vecchio amico, ha fatto bene a Piombino sia come sindaco sia come presidente dell’allora Autorità Portuale autonoma, è uomo di mediazione, di riflessione e di profonda conoscenza della macchina amministrativa sia statale che locale. Come scrivemmo, ha un curriculum di studi molto specifico tra laurea e master. Nel ginepraio delle leggi italiane sulla portualità e sulla gestione dei porti, è uno che dovrebbe cavarsela senza cadere nelle sabbie mobili dei tanti buchi neri della normativa. È anche uno dei pochi personaggi pubblici del mondo portuale non indagati. Rara Avis. Ultimo elemento, non secondario: ha avuto l’ok di tutto il mondo portuale livornese e dell’imprenditoria oltre che della politica (per quanto poco quest’ultima oggi conti). Dunque ha un bel carico di responsabilità sulle spalle. E da persona per bene, non rinnega affatto quanto realizzato dai suoi predecessori. “La Darsena Europa allo stadio in cui si trova – ci ha dichiarato – è anche merito loro”.

Il primo compito dopo il suo insediamento sarà mettere a punto la “macchina” dell’AdSP, che in questi ultimi tempi, complice anche il Covid, ha mostrato qualche sfrangiatura. Chi ci sta dentro auspica una “pace sociale” che a quanto sembra non ci sarebbe tra i vari rami della struttura. Poi c’è la faccenda della segreteria generale. Il dottor Massimo Provinciali avrebbe dichiarato a caldo, quando fu annunciata la designazione di un cambio della guardia alla presidenza, che se ne sarebbe andato subito. Qualcuno ci dice che però Provinciali ci avrebbe ripensato e opterebbe per la scadenza naturale del suo mandato, che è a ottobre. Un cambio di programma anche su richiesta di Guerrieri, che avrebbe così il tempo di maturare la “saldatura”? Non è un’ipotesi fuori luogo, anche se ce ne sono altre. Aspettiamo con fede.

Antonio Fulvi

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