Tronchi d’albero nei Fossi di Livorno
Stefano Ricci, che si definisce vecchio portuale livornese, ci scrive:
Ho visto che le vostre pagine raccolgono anche curiosità sul passato del nostro porto. E mi viene a mente, anche leggendo che i traffici di cellulosa sono tra i più sviluppati da anni, che un tempo il mio babbo mi raccontava dei Fossi nella Venezia pieni di tronchi galleggianti. C’erano dei portuali che si reggevano in equilibrio sui legni, li spingevano con delle specie di zappe verso i piazzali dove i barrocci li caricavano per portarli all’interno della Toscana. Era un lavoro sfibrante, anche pericoloso perché non si contavano le braccia e le gambe schiacciate. Io non l’ho visto ma mi hanno detto che ci sono vecchie foto. Ne sapete qualcosa?
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Il legname, in tronchi ma anche in rami e a volte in ceppi radicali, è sempre stato importante per i traffici del porto di Livorno. Tra l’altro approdavano qui anche barche dalla Corsica che portavano ceppi di pregiatissima radica, che veniva poi lavorata dagli artigiani livornesi per fare altrettanto preziose pipe. I tronchi e il legname erano destinati invece all’industria della carta, storica in lucchesia, e alle costruzioni edilizie, per le impalcature e i tavolati (non c’erano ancora i tubi Innocenti). Il sistema più semplice, quando erano grosse partite di tronchi, era di farli fluttuare nei Fossi fino ai mezzi di caricamento. Le alleghiamo una foto dei primi del 900 presa da una pubblicazione storica del Comune. La qualità della foto è quello che è ma la testimonianza è lo stesso significativa.
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