Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ma due fregate “fregate” alla Marina

TRIESTE – Dunque è così: la Marina Militare italiana s’è vista “scippare”, con il beneplacito del governo Conte, le due nuovissime fregate classe FREMM da poco consegnate dalla Fincantieri. Che sono state vendute all’Egitto in cambio di un bel pacco di soldi e alla promessa che il Cairo ne opzionerà altre due. Prezzo (sussurrato): 1,2 miliardi di euro.

Tutta l’operazione è rimasta riservata finché, pochi giorni fa, la Fincantieri l’ha ufficializzata in una relazione presentata in vista del consiglio d’amministrazione convocato per l’8 aprile. Si è così saputo che a fine dicembre, il giorno prima di Natale, con una cerimonia che qualcuno ha definito “in sordina” la prima delle due fregate è stata formalmente consegnata alla Marina egiziana, che ha cancellato il nome dell’eroe italiano medaglia d’oro “Spartaco Schergat” e l’ha ribattezzata “Al-Galata”. Poco meno di un mese fa sono cominciate le prove a mare davanti al cantiere Muggiano per la seconda delle fregate cedute all’Egitto, che sarà consegnata a breve. Era stata già battezzata a nome di un altra medaglia d’oro dei mezzi d’assalto italiani, “Emilio Bianchi”: nome anch’esso cancellato perché l’Egitto ha ribattezzato la nave “Bernees”.

 

Fincantieri ha comunque assicurato che sono state già tagliate le lamiere per la prima delle due nuove fregate che sostituiranno per la Marina quelle vendute all’Egitto. C’è solo un piccolo dettaglio: saranno pronte e operative tra due anni o più. Ma c’è poco da fare: Pecunia non olet dicevano i filosofi latini, i soldi non hanno odore. E di questi tempi evidentemente fanno più comodo delle navi, almeno a breve termine.

A.F.

Pubblicato il
31 Marzo 2021

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio