Coesione e lavoro, il Patto

Nella foto (da sx): Luca Salvetti, Barbara Bonciani e Luciano Guerrieri.

LIVORNO – Le buone intenzioni, in particolare per una coesione sociale che da tempo ha parecchi limiti, sono alla base del “Patto” che è stato firmato mercoledì scorso in Municipio tra il Comune, l’Autorità di Sistema Portuale, Confindustria, i terminalisti portuali, le categorie degli agenti e spedizionieri, la CpL e i sindacati.

Il documento è stato presentato con brevi parole dal sindaco Luca Salvetti e dall’assessore al porto Barbara Bonciani, nel quadro del lavoro svolto nella cosiddetta “Cabina di Regia” città-porto. Il Patto è di cinque pagine “per avviare a sostenere – ha detto l’assessore Bonciani – un percorso di collaborazione tra Comune e comunità portuale che guardi al futuro economico e sociale, in un clima costruttivo di leale collaborazione per favorire la competitività dell’intero sistema portuale e della catena logistica integrata”.

Molto è legato – ha spiegato ancora l’assessore – “all’innovazione tecnologica, con la Darsena Europa e i magazzini retroportuali che saranno semiautomatizzati”.

Tante buone, anzi buonissime intenzioni, con quattordici firmatari, certamente tutti in altrettanta buonafede. Dimenticandoci – lo facciamo a forza, ma lo facciamo – il vecchio proverbio secondo il quale le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni. Il Patto può essere una cosa seria o un’enunciazione di velleità. Lo vedremo nei tempi di maturazione.

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