L’ART e la “regolazione” sostenibile

Nicola Zaccheo

ROMA – Secondo il presidente dell’ART (Agenzia Regolazione Trasporti) Nicola Zaccheo l’impatto della pandemia da Coronavirus sui sistemi di trasporto con ogni probabilità continuerà ad essere particolarmente rilevante, non solo a causa delle severe misure di blocco adottate per ridurre il rischio di diffusione del virus. Un ruolo importante nel contenere la domanda di mobilità sarà giocato anche da altri fattori, quali:

• la digitalizzazione delle attività economiche, educative e commerciali (con la crescita del remote working, la diffusione del distance learning e l’esplosione dell’e-commerce);

• le norme che hanno ridotto la capacità di trasporto per rispettare il distanziamento sociale;

• il permanere di un forte timore a condividere con altre persone l’esperienza di un viaggio, sia esso quello quotidiano verso il luogo di lavoro, o quello più lungo verso – ad esempio – i luoghi di vacanza.

Una recente indagine Doxa per l’Autorità di Regolazione dei Trasporti – sottolinea Zaccheo – ha confermato queste tendenze: oltre il 70% del campione ha dichiarato di considerare “molto meno sicuri” o “meno sicuri” rispetto alla situazione pre-Covid-19 tutti i mezzi di trasporto collettivi. La percezione di insicurezza è altrettanto forte anche per car pooling, car sharing e servizi taxi. Una volta superata l’emergenza, la transizione verso la “nuova normalità” che ci attende non sarà probabilmente un ritorno alla“vecchia mobilità” dello status quo ante.

L’esperienza della pandemia ha generato alcuni nuovi orientamenti, quali: l’eliminazione di una quota di spostamenti grazie alla digitalizzazione delle attività; la propensione a digitalizzare in misura molto più forte il sistema della mobilità collettiva.

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