LIVORNO – Arriva ad una svolta decisiva la gara di assegnazione dei bacini di carenaggio, conclusasi in favore di Azimut Benetti nel 2020, e sospesa a marzo del 2021 per effetto dello stop deciso dai giudici del TAR in attesa del giudizio di merito sull’ultimo dei ricorsi.
Il tribunale amministrativo di Firenze (nel collegio presieduto da Rosaria Trizzino con Riccardo Giani estensore e Nicola Fenicia consigliere) ha infatti respinto il ricorso principale presentato da Jobson Italia srl e diretto a chiedere l’annullamento della procedura selettiva che ha messo in ballo 92 mila metri quadrati di specchi acquei tra la banchina 76 e la banchina 78.
Nell’esaminare le censure mosse all’atto di aggiudicazione della procedura selettiva con il ricorso n. 2 del 2021, i giudizi amministrativi hanno in sostanza sottolineato come non vi siano state irregolarità nella procedura posta in essere dall’AdSP.
Per il Collegio è innanzitutto infondata la censura mossa da Jobson e diretta a dimostrare come Azimut Benetti avesse dovuto essere esclusa dalla gara per la negligenza e incuranza mostrata nei confronti delle strutture di cui pure era concessionaria.
Il Collegio rivela come “le problematiche evocate da parte ricorrente, attinenti a contestazioni rivolte alla Azimut Benetti in relazione alla gestione di beni demaniali, non hanno dato luogo ad accertamenti di responsabilità della società medesima, in seno ai giudizi pur avviati nei suoi confronti”. Anzi, “l’Autorità Portuale e la Azimut Benetti stessa sono poi addivenute ad una procedura conciliativa”.
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