L’orca, balena killer o quasi umana?
A fasi ricorrenti, i giornali e la TV riferiscono sull’esistenza di terribili orche (killer whale, in inglese, orcinus orca nome scientifico) anche sui nostri mari di casa. Qualcuno, come questo gruppo di ragazzi livornesi, ci chiede:
Di recente siamo stati con una vacanza di studio organizzata da una nostra insegnante sull’isola di Capraia: e sulla parete di una casa abbiamo letto l’iscrizione di un avvistamento di un’orca proprio in quelle acque, parecchi anni fa. Ci ha fatto ricordare che l’estate scorsa furono avvistate orche – una intera famiglia – anche davanti a Genova. Ma allora nel fare il bagno in mare oltre al pericolo delle meduse, dei pesci velenosi come le murene e le tracine, degli squali eccetera bisogna guardarci anche da questi terribili predatori?
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Su una cosa almeno dobbiamo rassicurarvi: dovete guardarvi dalle meduse (che sono dolorose ma da noi non mortali, dalle tracine (dolorosissime) e a tanti altri pesci con aculei, oltre che dalle spine dei ricci, ma non dalle murene né dalle orche. Le prime non sono affatto velenose e se ne stanno rintanate negli scogli: basta non stuzzicare. Le orche in Mediterraneo sono abbastanza rare, ma ci sono e sono spettacolari a vedersi: ma non c’è traccia di un solo attacco all’uomo. Anzi, più volte si sono dimostrate curiose e quasi amichevoli e negli acquai familiarizzano subito. Si racconta anche che in Nuova Zelanda cooperavano con i balenieri avvertendoli della presenza delle balene, spingendo queste ultime verso le barche e ricevendone come premio la lingua delle prede, di cui sono ghiotte. È vero che attaccano le barche, ma difficilmente per affondarle: sembra più che altro che sia una specie di gioco, che si conclude con testate e colate ai timoni. In sostanza, non abbiate paura delle orche. E se proprio una di esse dovesse attaccarvi, avreste il privilegio di essere ricordati nella storia come i primi in assoluto…
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