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Guardia Costiera, ciao al gommone

Nella foto: Uno Stemar in navigazione.

ROMA – È una rivoluzione che si consuma quasi in silenzio, almeno per il grande pubblico: così dopo più generazioni di battelli pneumatici per il soccorso e il salvataggio costiero, affiancati nei vari siti delle direzioni marittime dalle più grandi cabinate e “ognitempo” classi 300 e 800, hanno preso servizio i nuovi Stemar, sugli 8 metri ft, dell’omonimo cantiere italiano di Aprilia Marittima specialista in mezzi militari e da lavoro. La filosofia di base è la stessa dei gommoni: due scafi laterali a tenuta d’aria, in materiale composito a cellula chiusa particolarmente resistente (nelle prove sono stati colpiti con un’ascia senza conseguenze) carena a V stretto e motorizzazione fuoribordo, in questo caso doppia. A questi natanti sono stati applicati tutti gli accessori che l’esperienza sui gommoni – in particolare sui grandi Zodiac Hurricane che abbiamo visto per anni – ha dimostrato essere utili: roll-bar con le antenne e il cuscino auoraddrizzante in automatico, le luci con i fari da scoperta, i punti di forza per il rimorchio dei mezzi soccorsi, sia a prua che a poppa. L’arredo può cambiare, ma quelli visti ad oggi hanno due posti in consolle per pilota e navigatore (con sedili ammortizzati e cinture di sicurezza) e da quattro a sei posti in tandem a pruavia della consolle, per eventuali altri membri d’equipaggio , totalmente scoperti dai colpiti mare. Sul roll-bar è anche un radar Foruno, che tuttavia in precedenti mezzi era stato rapidamente sbarcato (il suo raggio cade proprio sulla nuca di pilota e navigatore, non certo la soluzione più salutare). La strumentazione elettronica è completa, dallo schermo con il Gps ai vari controlli dei motori. I fuoribordo sono accoppiti, in genere intorno alla potenza di 110 cv ciascuno. La velocità operativa supera abbondantemente i 30 nodi.

Pubblicato il
14 Agosto 2021

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