Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Vendesi parabordi: o solo pigrizia?

Un lettore dell’Elba, Roberto G. ci scrive sul web questa caustica domandina:

Nella settimana di Ferragosto, ma anche prima, l’isola d’Elba è stata presa d’assalto dagli Yachts, sia a vela che a motore. Bene per l’economia locale, meno per noi appassionati del mare e delle calette un tempo solitarie. Però ho notato che quasi tutti gli yachts, di ogni dimensione, viaggiano spesso (per non dire sempre) con milze di parabordi sulle fiancate, anche se sono lontani da porti e ormeggi. Non è un segno di sciatteria, se non peggio?

[hidepost]

*

Negli yacht club inglesi, quelli con il blasone e dove si entra solo in divisa da yachtsman e mai in ciabatte, chi naviga con i parabordi appesi alla fiancata dalla barca veniva radiato senza appello. Forse è una regola decaduta anche da loro: ma in ogni caso ha ragione il lettore, è un segno di sciatteria e di cattiva educazione marinara. Oltretutto i parabordi rigidi ondeggiando raschiano a lungo anche la fiancata delle barche, specie quelle di colori scuri. C’è chi piuttosto di alarli quando lascia un porto preferite proteggerli con una “calza”: ma niente fatica di stivarli nell’apposito gavone. La foto inviata dal lettore è fatta da lontano, ma è una testimonianza.

[/hidepost]

Pubblicato il
25 Agosto 2021
Ultima modifica
26 Agosto 2021 - ora: 09:42

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio