Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Mediterraneo più green con controlli anti zolfo

ISTANBUL – Si è chiusa ad Antalya la riunione delle parti contraenti della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento con l’annuncio che gli Stati del Mediterraneo hanno deciso di designare un’Area a Controllo delle Emissioni di Zolfo (MedECA). 

I paesi che affacciano sul Mediterraneo hanno concordato di richiedere, in occasione della riunione dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) che si terrà all’inizio del 2022, l’adozione di un’Area SECA (Area di Controllo delle Emissioni di Zolfo) che coprirà l’intero Mar Mediterraneo. La delibera, seguendo l’iter decisionale che verrà attivato in sede IMO, prevede che l’Area SECA nel Mediterraneo entri in vigore dal 1 gennaio 2025. Allo stato la delibera non include la richiesta di attivazione anche di nuovi limiti alle emissioni nocive di ossidi di azoto delle navi. Tuttavia gli Stati membri della Convenzione di Barcellona hanno deliberato di mettere in calendario, per il prossimo biennio, lavori con l’obiettivo di arrivare alla definizione di un’Area che riduca anche le emissioni nocive di ossidi di azoto (NOx). 

Queste le novità comunicate da Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria con la quale Italia Nostra ha collaborato nel 2018 per la rilevazione dell’inquinamento da NO2 in via XXVIX Settembre: “Questo è un enorme passo avanti – ha detto – verso un’aria più pulita nella regione e nelle tante città di porto sulle nostre coste mentre manca ancora, contrariamente a quanto avremmo sperato, una normativa efficace per ridurre le emissioni nocive di ossidi di azoto che provengono dalle navi, in contrasto con le evidenze scientifiche che indicano che solo un’Area a Controllo delle Emissioni che combini ossidi di zolfo e ossidi di azoto otterrà i massimi benefici per la salute”.

Una completa area ECA nel Mar Mediterraneo potrebbe evitare da 3.100 a 4.100 morti premature all’anno nel 2030. Inoltre, il 70% circa delle città che affacciano sul Mediterraneo ha livelli di particolato (PM2,5) molto al di sopra della raccomandazione dell’OMS. Le mappe delle concentrazioni ambientali di PM2,5 nel Mediterraneo corrispondono perfettamente alle rotte delle navi e influenzano direttamente le aree costiere, dove si trovano molte delle città più densamente abitate.

Pubblicato il
18 Dicembre 2021

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora