Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Veterinari a La Spezia: incontro con il ministro

Giorgio Bucchioni

LA SPEZIA – Il problema, urgente, del servizio veterinario nel porto della Spezia è stato affrontato in un incontro, nella sede di Confindustria La Spezia dai presidenti delle Associazioni degli Agenti, degli Spedizionieri e dei Doganalisti con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, con il quale è stata esaminata la situazione di equilibrio precario che si potrebbe aggravare in conseguenza del prossimo turnover sul numero degli effettivi che sono sotto organico. 

Si è fatto presente al sottosegretario che la carenza di personale per il controllo veterinario rischia di compromettere l’elevata efficienza del porto che, primo e unico in Italia, si è dotato da oltre un anno dei Centro Unico dei Servizi a Santo Stefano Magra, nel quale si concentrano tutti i controlli, compreso quelli delicati sugli animali, sui prodotti di origine animale e sui così detti prodotti a contatto, come previsto dalla normativa UE che ha ampliato le competenze di questo servizio.

L’incontro è stato introdotto e contestualizzato  dal segretario generale delle Associazioni Salvatore Avena, la questione è stata illustrata dal presidente degli agenti Giorgio Bucchioni, degli spedizionieri Andrea Fontana e dei doganalisti Bruno Pisano, i quali hanno anche rilevato come ci sia sproporzione tra il numero dei veterinari e la mole di lavoro in quello che è il secondo porto italiano per la movimentazione di container in relazione ad altri porti che hanno organici oggettivamente sproporzionati in relazione ai loro traffici. Nonostante questo – hanno rilevato i tre presidenti – fino ad oggi il servizio veterinario ha sempre risposto con prontezza al compito dei controlli ma il rischio che questa efficacia venga meno è reale ed è quello che si deve poter evitare prima che provochi danni economici e di immagine. E a corredo sono stati ricordati i numeri del volume di lavoro, 13 mila certificati l’anno, espletato da tre funzionari.

Il sottosegretario Andrea Costa, che aveva chiesto la presenza del direttore generale della Saf, Salute Animale e dei Farmaci veterinari del Ministero, Pier Davide Lecchini, ha subito prospettato le diverse possibili soluzioni. Quelle contingenti con il trasferimento temporaneo o con le convenzioni con personale delle Asl, quelle strutturali dopo l’espletamento dei nuovi concorsi, anche se altre possibilità possono derivare dal recupero delle graduatorie.

Nei prossimi giorni presso il Ministero è già programmato un incontro tecnico con le associazioni: il sottosegretario Costa ha assicurato che si interesserà, in vista anche di quella riunione al Ministero, per risolvere la questione con l’urgenza dovuta consapevole che occorre comunque una scelta politica che adegui le strutture veterinarie ai flussi di traffico.

Pubblicato il
22 Gennaio 2022

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio