La super-bolletta sta uccidendo piastrelle e vetro
SASSUOLO – Sembrerebbe un settore marginale, anche sul piano dei traffici portuali: eppure la produzione di piastrelle per l’edilizia è un settore che, a livello nazionale, ammonta a 16.5 miliardi di euro. E che su alcuni porti rappresenta un movimento di rinfusi non trascurabile.
Si veda il Terminal Calata Orlando di Livorno, che per le piastrelle dell’Emilia è uno dei riferimenti grazie al materiale proveniente anche dalla Sardegna.
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In Italia sono circa 133 le aziende produttrici di piastrelle e lastre in ceramica e secondo il Sole24ore il 2021, i dati del primo trimestre del 2021 confermano che la domanda di piastrelle è aumentata del 19% tra gennaio e marzo in Italia, a confronto con il primo trimestre 2020.
La Fiera Cersaie inoltre, evento di punta e indicatore del settore, ha contato 62.943 visitatori durante l’edizione del 2021, provenienti da 134 paesi.
La situazione in crescita, si scontra però con i fortissimi rialzi nei costi di tutti i fattori produttivi, energia in primis, senza contare la carenza di alcune tipologie di materie prime, legate ai problemi temi di congestionamento dei porti ed alla fermata dell’estrazione delle materie prima per la pandemia.
Gli stessi problemi temi delle fabbriche delle piastrelle riguardano la produzione del vetro: da quello artistico di Murano a quello delle bottiglie, che è fondamentale in particolare per l’export dei vini pregiati.
Antonio Fulvi
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