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Cetacei in Toscana, il rapporto 2020

FIRENZE – Nel 2020 lungo le coste della Toscana – scrive nel suo ciclico rapporto l’ARPAT della Toscana – si sono registrati 43 ritrovamenti di cetacei morti o in grave difficoltà per lo più concentrati nel periodo estivo, di cui 22 stenelle, 16 tursiopi, 1 balenottera e 4 cetacei in stato di decomposizione.

A questi dati si aggiungono, grazie alla collaborazione di diportisti e alla maggiore sensibilizzazione pubblica, 27 avvistamenti di esemplari vivi per complessivi 76 cetacei.

Per quanto riguarda le tartarughe, sono stati 47 gli esemplari recuperati, tutti appartenenti alla specie Caretta caretta. È ormai frequente lo spiaggiamento di questi esemplari (61% dei casi) che spesso sono vittime degli attrezzi da pesca.

L’attività di monitoraggio degli eventi di spiaggiamento, cattura o avvistamento di cetacei, tartarughe marine e pesci cartilaginei sulle coste toscane nel 2020 sono contenuti nel Report 2020 ARPAT, che è corredato da immagini e schede tecnico-scientifiche per ogni esemplare spiaggiato.

I valori dei ritrovamenti cetacei, se confrontati con quelli del 2019 – anno in cui si è registrato il più stenella calambrone alto numero (47) in Toscana dal 1986, quanto iniziò il monitoraggio degli eventi di spiaggiamento – restano dati significativi, da monitorare nel corso degli anni. La specie stenella striata è l’esemplare più frequentemente registrato, anche se nel 2017 aveva raggiunto un picco di 28 segnalazioni.

Il Report 2020 sugli spiaggiamenti di cetacei e tartarughe marine sulle coste toscane contiene anche i valori relativi al monitoraggio delle catture ed avvistamenti dei grandi pesci cartilaginei: 26 esemplari, di cui 20 avvistamenti, 4 catture, 1 ritrovamento e 1 spiaggiamento.

Il Report è frutto di un lavoro di rete da parte dell’ Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) della Regione Toscana, istituito con L.R. 19 marzo 2015 n. 30 “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale”. L’Osservatorio vede coinvolti, oltre ad ARPAT e Regione Toscana, le Capitanerie di Porto, i Comuni costieri, l’Università di Siena, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana, i vari parchi nazionali e regionali, e molti altri soggetti, anche privati e l’associazionismo locale che rappresenta una realtà importante sul territorio regionale.

Pubblicato il
26 Febbraio 2022
Ultima modifica
28 Febbraio 2022 - ora: 16:59

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