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“Ca’ Moro”, Neri offre uno scafo

Nella foto (da sx): Bonciani, Gazzetti, Salvetti.

LIVORNO – Il grande cuore del porto e dei livornesi: l’hanno ribadito tutti nell’incontro in Comune con il quale il sindaco Luca Salvetti ha annunciato il termine dei lavori di smantellamento, rimozione e smaltimento del Ca’ Moro, il relitto del ristorante galleggiante gestito dalla cooperativa sociale Parco del Mulino, dove lavoravano cinque ragazzi down come camerieri.

Il sindaco ha fatto un bilancio dell’operazione che ha visto impegnate aziende ed enti che hanno contribuito, in alcuni casi gratuitamente, a rimuovere l’imbarcazione. Nel frattempo la città si è mobilitata attivando una generosa risposta solidale e riuscendo a raccogliere la somma di € 138.778,68, comprensivi anche del ricavato di un concerto di beneficenza organizzato dal Comune durante l’estate scorsa. 

Per la rimozione del peschereccio si sono mobilitati: Comune di Livorno; Autorità di Sistema Portuale MTS; Regione Toscana; Capitaneria di Porto; Vigili del Fuoco; Arpat; Guardia di Finanza Sez. Navale; Impresa Tito Neri srl; Labromare srl; SubSea Livorno Srl; Aamps Spa; STILM di ing. Launaro. 

Nella foto: Piero Neri all’incontro.

Tre realtà imprenditoriali, Neri, Labromare e Stilm, hanno lavorato a titolo gratuito: la prima ha seguito la complessa parte di demolizione dell’imbarcazione tramite pontone direttamente dallo specchio acqueo portuale, assistita da Labromare che ha gestito l’antinquinamento, il trasporto ed il trattamento dei rifiuti, mentre Stilm ha coordinato la parte di sicurezza.

L’obiettivo della cooperativa sociale “Il Parco del Mulino” e desiderio delle istituzioni e di tutta la città è di far rinascere il Ca’ Moro 2.0. 

In attesa della nuova apertura i ragazzi che lavoravano sul Ca’ Moro sono entrati in servizio all’Hotel Palazzo e dal 22 dicembre servono al fianco dello staff come camerieri del ristorante. Questo è potuto accadere a conclusione del primo periodo di scuola di formazione nata dalla collaborazione tra il Parco del Mulino e Uappala Hotels per portare avanti il progetto-lavoro nato sul Ca’ Moro. 

A prendere la parola anche Daniele Tornar, direttore del Ca’ Moro, che ha riferito quanto siano stati contrastanti i sentimenti nei mesi successivi all’affondamento: dolore, ma anche gioia per “l’abbraccio corale della città che ha donato tanto amore. Sul Ca’ Moro i ragazzi avevano trovato un luogo perfetto dove esprimersi, e proprio per questo ripartiremo con un progetto per proseguire il cammino intrapreso”. 

Il cavaliere Piero Neri, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo e dal 2020 presidente della Confidustria di Livorno Massa Carrara, ha sottolineato l’apprezzamento nei confronti dell’amministrazione comunale e di tutte le società che hanno contribuito a risolvere la vicenda dell’affondamento del Ca’ Moro. Ha anche detto di essere pronto a donare un rimorchiatore in disarmo, ma efficiente, alla cooperativa Il Mulino”. La foto del rimorchiatore è stata data a Daniele Tornar, che dopo aver ringraziato Piero Neri ha comunque riferito che ad oggi l’alternativa all’imbarcazione sarebbe l’apertura di un locale in via Borra. Ma niente di definitivo al momento è stato deciso”.

In rappresentanza della Regione Toscana era presente il consigliere Francesco Gazzetti che ha specificato come la squadra regionale composta dal presidente Giani, dal presidente del Consiglio Regionale Mazzeo e dalle assessore Monni, Spinelli e Nardini si sia messa a disposizione delle istanze della comunità livornese “anche se – ha detto Gazzetti – il riconoscimento più grande va all’Amministrazione Comunale”. 

Pubblicato il
16 Marzo 2022

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