Più partite IVA singoli ma meno nell’e-commerce
MILANO – “La flessibilità è un’esigenza che si è manifestata già da qualche anno, soprattutto in relazione alla conciliazione lavoro e vita privata. Sentita in particolare dalle donne occupate, è oggi molto richiesta anche dai giovani”. Lo registra Roberto Scurto, managing partner di Partitaiva24, dal proprio Osservatorio sulle tendenze in ambito fiscale – “Tutto questo è stato accelerato dalla pandemia. Secondo il nostro Osservatorio, nei primi due mesi del 2022 il 69% di chi ha aperto la partita IVA è rappresentato da professionisti/lavoratori autonomi (come ad esempio consulenti, grafici, architetti, web designer), il 17% da imprese individuali (commercianti, artigiani, ditte di servizi) e il 14% da e-commerce. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segnaliamo un aumento di imprese e freelance (rispettivamente +4% e +12%) e un crollo delle nuove aperture di ditte individuali dedite all’e-commerce (praticamente dimezzati), a testimonianza di come intraprendere un’attività di questo tipo necessiti di grandi capacità e possa creare pericolose illusioni.