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Gli interporti italiani nelle richieste UIR

ROMA – UIR, l’unione degli interporti italiani, ha fatto di recente un check ponendo anche una serie di richieste per lo sviluppo della rete interzonale della logistica nazionale. Questi i punti fondamentali.

  • Occorre potenziare lo sviluppo infrastrutturale coordinato tra la rete ferroviaria e i nodi interportuali e portuali, con l’allungamento del modulo a 750m sia in linea che nei nodi (il potenziamento delle linee senza il contestuale adattamento dei nodi è un costo inutile), e l’incremento di portata delle linee, almeno quelle principali, a 2.000 tonnellate e con il peso assiale di 22,5 tonnellate.
  • L’adozione della sagoma P400 per il trasporto dei semirimorchi e la risoluzione dei colli di bottiglia principali. L’investimento in macchinari per incrementare la capacità di handling e di manovra nei nodi, anche grazie ai Bandi PNRR. Il potenziamento delle relazioni ferroviarie tra porti e interporti sfruttando le aree a disposizione negli interporti per “allungare la banchina” o sfruttando il network di collegamenti già esistente negli interporti. Il completamento dei Corridoi doganali per liberare velocemente le aree di banchina e sfruttare gli interporti per la vicinanza alle aree di destinazione finali delle merci.

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In tale prospettiva – recita il documento dell’Unione – UIR punta anche sul nuovo Piano Generale dei Trasporti, in fase di redazione presso il MIMS. L’auspicio è che possa tenere conto degli interporti come nodi prioritari della rete terrestre al servizio del Paese. Nella fattispecie, UIR ha anche realizzato un Position Paper (in collaborazione con Nomisma Energia), con il quale intende focalizzare l’attenzione sul ruolo degli interporti quali sicuri canali prioritari per la transizione ecologica e digitale, mediante otto ambiti d’azione:

  • Interporti protagonisti dell’intermodalità;
  • Interporti hub energetici;
  • Interporti efficienti;
  • Interporti resilienti;
  • Interporti frontiera tecnologica del trasporto merci;
  • Interporti comunità energetiche e di decarbonizzazione;
  • Interporti cittadelle della formazione tecnico – scientifica;
  • Interporti sicuri.

È un documento nel quale emergono le strategie, gli obiettivi, gli interventi e le misure che gli interporti italiani stanno o prospettano di conseguire per soddisfare i target europei e nazionali sulla decarbonizzazione, la transizione energetica e la sostenibilità economica, sociale ed ambientale.

La rete degli interporti italiani è una rete infrastrutturale, un unicum positivo del sistema italia, capace, di facilitare lo scambio Nord-Sud del paese e complessivamente di facilitarne le fondamentali politiche di sviluppo.

Gli interporti italiani formano una rete di 26 complessi organizzati, collocati sui corridoi core europei. Caratteristiche della rete intermodale: 200 aziende insediate 32 milioni di mq di servizi logistici, tre milioni di mq di terminal intermodali, cinque milioni di mq di magazzini.

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Pubblicato il
23 Aprile 2022
Ultima modifica
26 Aprile 2022 - ora: 12:03

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