Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Russo insediato a RAM

Ivano Russo

ROMA – Dopo il preannuncio del ministro Giovannini e le sue dimissioni da Confetra,  👤 Ivano Russo è stato nominato dall’assemblea degli azionisti di RAM – Logistica, Infrastrutture e Trasporti spa, società in house del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, a capitale detenuto al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – amministratore unico che succede a Zeno D’Agostino.

Nato a Napoli nel 1978, dottore di Ricerca all’Università Federico II in Storia delle Relazioni Internazionali. Dal 2001 ad oggi ha lavorato presso il Parlamento Europeo, la presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per l’Innovazione della Pubblica Amministrazione, il Ministero per la Coesione Territoriale ed il Ministero delle Infrastrutture della Mobilità Sostenibili occupandosi sempre di connessioni materiali ed immateriali, Corridoi UE, Reti Ten-T, commercio internazionale, politiche di partenariato e libero scambio Euromed, digitalizzazione dei processi amministrativi nel settore dei Trasporti, portualità e logistica. È stato anche responsabile del Centro Studi della Confindustria di Napoli e direttore Generale di Confetra.

🗣 “Ringrazio il ministro Giovannini per la fiducia e per le espressioni di stima che ha voluto dedicarmi qualche giorno fa, nel corso dell’assemblea di Assoporti – ha dichiarato Ivano Russo, neo-amministratore di RAM –. Sono e siamo pronti a lavorare fin da subito per

rendere sempre più RAM il centrale implementing body dell’Amministrazione.

Dalla gestione degli incentivi per lo shift modale alla digitalizzazione delle procedure e delle informazioni che accompagnano i flussi merce, dal supporto alla pianificazione strategica in ambito logistico ed infrastrutturale al contributo tecnico che possiamo offrire alla Conferenza Nazionale delle AdSP ed all’attuazione di Progetti e Programmi Comunitari.

Pubblicato il
13 Luglio 2022

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio