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Assimprese e scioperi

Federico Barbera

LIVORNO – ✍ “In merito alla dichiarazione dello stato di agitazione proclamato unitariamente su tutto il territorio del Compartimento Marittimo di Livorno (porti di Livorno e Piombino)  dalle Segreterie Provinciali delle OO.SS. della FIT CISL, FILT CGIL e UILTRASPORTI di settore, Assimprese non avendo ben compreso i percorsi di formazione delle posizioni assunte dalle OO.SS. Confederali ne della piattaforma rivendicativa, illustrata a mezzo stampa, ritiene al momento opportuno non entrare sul merito, in attesa di chiarimenti”.

Comincia così la nota firmata da Federico Barbera, presidente di Assimprese. Eccone il seguito.

“Ciò però non deve impedirci di prendere in seria considerazione i motivi che hanno provocato l’apertura di fatto di questa vertenza, che vede coinvolti il Lavoro Portuale, la sua organizzazione e soprattutto le nostre imprese ed i loro lavoratori.

Riteniamo che molteplici problemi si siano ormai evidenziati e che affrontare tali problemi non possa essere più sottaciuto o eluso.”

“L’Autorità di Sistema Portuale – continua Barbera – già aveva messo le imprese portuali, con propria lettera del 28 Agosto, di fronte ad uno dei tanti problemi riguardanti la vita dei porti di competenza, alla quale avevamo dato seguito positivamente, ma il cui cammino è stato bloccato sul nascere dalla indisponibilità di altre associazioni.

“Il recente intervento del presidente Luciano Guerrieri che invita ad una attenta e precisa analisi delle problematiche che hanno innescato la vertenza, non può che essere da noi apprezzata e condivisa pubblicamente. Separatamente abbiamo invitato la Pubblica Amministrazione ad attivare incontri tra e con le parti, al fine di individuare in concreta sintesi i punti di crisi e registrare, per ognuno di essi, le rispettive valutazioni.

Riteniamo indispensabile che in tali riunioni si debba dare voce esclusivamente alle rappresentanze dei lavoratori e delle imprese per garantire concretezza alla discussione ed alle soluzioni che in solido saranno chiamati tutti ad assumersi la responsabilità degli impegni e subirne gli oneri.

Ovviamente non possiamo che augurarci che anche le associazioni che in prima istanza avevano rifiutato l’invito della AdSP, rivedano la loro posizione e nuovamente invitate, partecipino ai tentativi di restituire pace sociale al Porto e dare anche alle imprese legittime garanzie di continuità delle attività.”

Pubblicato il
3 Settembre 2022
Ultima modifica
5 Settembre 2022 - ora: 10:59

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