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Ahi ahi! Ricciole non certificate

LIVORNO – I funzionari della Dogana di Livorno e gli ispettori pesca del 2° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Livorno hanno eseguito la scorsa settimana un’accurata attività ispettiva congiunta nell’ambito del più ampio e consolidato rapporto di collaborazione tra le due istituzioni per la tutela globale della risorsa ittica e la garanzia delle informazioni al consumatore nazionale.

La regolamentazione europea, in tema di lotta alla pesca illegale, prevede che tutti i prodotti ittici provenienti da paesi extra-UE, prima di essere inseriti nel circuito commerciale di uno Stato membro, debbano essere sottoposti a una scrupolosa analisi della certificazione di cattura che attesti la legalità del pescato in conformità alle leggi internazionali.

Nel corso della verifica fisica della merce, scaturita dall’esito del Circuito Doganale di Controllo (CDC) e svolta presso il terminal Darsena Toscana del porto di Livorno, l’attenzione dei funzionari e degli ispettori si è concentrata proprio su una partita di ricciole congelate provenienti dall’Oman, trasportate via mare in container.

Al suo interno sono stati individuati circa due quintali della predetta specie non corrispondenti alla certificazione esibita dal rappresentante dell’importatore. Le informazioni presenti sulla documentazione attestavano infatti che la produzione e il congelamento di parte del pescato era avvenuto in data antecedente a quella di cattura come indicato nella certificazione esibita. Altri colli, inoltre, non recavano alcuna indicazione su identità e provenienza.

I 200 kg di merce risultati quindi sprovvisti dei documenti obbligatori, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e all’importatore è stata comminata una sanzione pecuniaria.

Pubblicato il
21 Settembre 2022

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