“Marina” del Mediceo, ora si parte

Nella foto: Giorgio Casareto nell’incontro al Propeller

LIVORNO – Il grande bacino di carenaggio dell’avamposto labronico non tornerà più alla sua funzione, ma diventerà una darsena di allestimentio e lavori di scafi in galleggiamento. Ha pienamente confermato le nostre anticipazioni di alcune settimane fa il manager della Benetti Giorgio Casareto, ospite martedì sera all’apertura dell’anno di incontri del Propeller Club nella sede dello YCL. Presenti alla riunione, che ha anche portato il saluto del club al nuovo comandate dei carabinieri tenente colonnello Piercarmine Santi Sica, l’ammiraglio comandante dell’Accademia Navale Flavio Biaggi, il comandante della direzione marittima contrammiraglio (Cp) Gaetano Angòra, il sindaco Luca Salvetti con l’assessore al porto Barbara Bonciani e alcuni imprenditori portuali tra i quali Enrico Bonistalli che ha chiesto a Casareto se la darsena ex bacino sarà aperta anche al commerciale per lavori su navi e non solo yachts. 

L’intervento di Casareto, che ha ricordato la sua lunga militanza nel gruppo anche come direttore del porto turistico di Varazze, è stato incentrato sulla crescita continua del settore dello yachting di lusso – ordini in crescita per l’intero gruppo costituito dai marchi Azimut e Benetti – ma anche sui problemi nati dalla carenza di materie prime e di componenti elettronici, con costi alle stelle per alcuni elementi (il rame per esempio, indispensabile sugli yachts). Ciò malgrado gruppo ha ordini in continua crescita anche peri 2023, riceve continui attestati di qualità ed ha in corso investimenti sull’area livornese per 12 milioni di euro, con una ricaduta importante sull’economia locale. Anche il “marina” del Porto Mediceo – ha detto Casareto – sta uscendo dalle secche delle lunga opposizioni con una soluzione concordata che prevede anche lo spostamento delle imbarcazioni minori non darsena nuova, e una viabilità d’accesso attraverso via Fagni per lasciare aperto il più possibile al passaggio in acqua il ponte del Muro del pianto. L’ipotesi è di completare il porto nero i prossimi tre anni. Sull’immobiliare alle spalle della darsena nuova, Casareto ha riferito l’avanzare dei lavori, lanciando anche una proposta-speranza di coinvolgimento del soggetto pubblico in un comparto come la porta a mare che sta riqualificando l’intero waterfront.

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