Dall’Ucraina mais e semi di soia

VENEZIA – Malgrado la strana guerra che dura ormai da sette mesi, “Pacific Rose” è la nave attraccata al porto di Marghera con il suo carico speciale, degno del nome che parla di pace. Partito dall’Ucraina – dal porto di Yuzhnye non lontano da Odessa – questo colosso dei mari, lungo 200 metri, ha trasportato in Italia 20mila tonnellate di mais e 5mila di semi di soia. Uno sbarco reso possibile dopo lo sblocco dei porti ucraini grazie alle trattative tra Mosca e Kiev e la supervisione della Turchia e della NATO. 

“Oggi è stata una giornata particolare – è stato il commento ai microfoni de La Ragione di Bruno Savio, presidente di Interporto Rivers Venezia, la società che gestisce lo scalo navale di Interporto Marghera. Vedere arrivare una nave così grande nel nostro porto è sempre affascinante ancor più se si pensa al carico che trasporta e al fatto che proviene da un paese così travagliato”. 

“Pacific Rose” è solo la prima di sette navi che sbarcheranno nell’Interporto Rivers Venezia, “Complessivamente arriveremo a ricevere qualcosa come 150mila tonnellate dall’Ucraina – continua Savio. L’agroalimentare si conferma un segmento strategico per il nostro terminal: per il 2023 prevediamo di trasportare 350mila tonnellate di merce, numeri che qui a Venezia non si vedevano dal 2016”.

I traffici complessivi che transitano per l’Interporto Rivers Venezia – che comprendono per esempio materiali ferrosi, sabbie, marmi, cementi – supereranno quest’anno il milione di tonnellate. Una cifra significativa che ha incentivato la società a operare investimenti strategici per accompagnare ed efficentare le importanti attività di sviluppo commerciale interne al terminal portuale.  

“Con questo primo carico arrivato dall’Ucraina abbiamo anche la possibilità di far debuttare un nuovo macchinario acquistato dall’Interporto per rendere un servizio aggiuntivo alla clientela in termini di selezione e qualità del prodotto trattato – spiega Graziano Cassaro, procuratore speciale e responsabile della sicurezza e della qualità di Interporto Rivers Venezia.Oltre a questo, Interporto Rivers Venezia si è già attivata per dotarsi di pannelli fotovoltaici che rendano una parte dello scalo indipendente dal punto di vista energetico. L’energia resta infatti la nota dolente comune ad aziende e consumatori. Se per il grano la situazione, per fortuna, si è sbloccata, il prezzo del gas resta un problema. Speriamo in un carico di buone notizie che porti speranza, così come ha fatto oggi la Pacific Rose.

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