👤 Bruno Lenzi fa parte della storia del porto di Livorno: o più, della storia della stessa Livorno.
È una premessa doverosa perché nel pubblicare uno stretto riassunto della lunghissima, addolorata e a volte davvero pesante lettera 📑 che ci ha inviato, dobbiamo anche ricordare che l’ex presidente della Porto 2000, l’ex commissario dell’AdSP, l’ex operatore portuale con tanti ruoli ed alcuni importanti successi, è da oltre 15 anni (!) letteralmente massacrato da un’inchiesta giudiziaria di cui non si vede la fine.
Le sentenze non si discutono, si applicano dice un vecchio e saggio refrain: ma finché non sono definitive, come insegna il diritto, rimane la presunzione di innocenza, non di colpevolezza.
Da qui il nostro diritto – dovere di sintetizzare il lungo, durissimo j’accuse inviatoci (4 pagine fitte) anche nelle parti che non riteniamo di poter condividere.
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Pur essendo da oltre 15 anni un personaggio scomodo, avendo subito e continuando oggi a subire vessazioni e ingiuste persecuzioni, (omissis) vorrei richiamare l’attenzione su quanto la Procura della Repubblica di Firenze ha ricostruito in relazione alla mia vicenda, attraverso l’inchiesta del magistrato dell’Antimafia dottor Giulio Monferini: fatti rilevanti, (omissis) ad oggi mai chiariti dai responsabili, né presi in considerazione dalle autorità locali e dalla stampa.
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