La ricreazione adesso è davvero finita
LIVORNO – Amato oppure esecrato, c’è un nuovo governo per l’Italia e gli italiani.
Con un compito che farebbe tremare i polsi a chiunque.
Prima di tutto, è finito il (lungo) periodo delle parole e si è entrati nei tempi del dovere urgente dei fatti.
Qualche giorno fa, scrivendo in base alle prima indicazioni sul possibile ministro delle Infrastrutture, riportammo un’estemporanea dichiarazione di 👤 Matteo Salvini, secondo il quale se lui fosse stato designato per il dicastero avrebbe spazzato via l’attuale caotica sovrapposizione di competenze, conferenze di servizi e trabocchetti che rendono la partenza dei lavori di un’opera pubblica un calvario.
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Aveva indicato la ricostruzione del viadotto di Genova – un anno tutto compreso – come sistema ideale.
Adesso Salvini è ministro delle Infrastrutture, s‘è tenuto anche i porti attraverso la Guardia Costiera, nel primo Consiglio dei ministri di domenica s’è di nuovo dichiarato pronto a innovare, costi quel che costi.
Vedremo.
Qui, l’ha detto tante volte, non facciamo politica, quindi aspettiamo i fatti.
E non vorremmo che il nuovo governo facesse la fine descritta magistralmente con una sola frase dallo scrittore americano John Steinbeck nel celebre romanzo “La luna è tramontata”: ovvero che “le mosche hanno conquistato la carta moschicida”.
Non ci sarebbe da gioire, ma a questo punto da piangere.
Da oggi la ricreazione è finita, i tempi stringono, vogliamo fatti.
Tanti, importanti e subito.
Antonio Fulvi
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