Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Vertici mondiali sull’ambiente, solo un’abbuffata

Se lo stanno chiedendo in tanti, come il lettore 👤 Giuseppe Pescini che ci scrive da Palermo: ma a Sharm el Sheikh che cosa è stato davvero deciso di determinante per salvare il mondo?

🗣🗣

Perdonatemi lo scetticismo: però il grande e pompatissimo vertice mondiale in quella località egiziana delle vacanze dei ricchi, con tante mezze figure e nessuno dei veri inquinatori, coma mai poteva e ha potuto decidere se non pannicelli caldi e qualche astruso proposito senza vera forza per imporlo?

[hidepost]

*

✍✍

Il tema dell’ambiente e della sua salvaguardia è oggi il più dibattuto, sviscerato, studiato e contestato.

Ci vorrebbe un vertice di esperti – cosa che non sono certo i capi di stato che si sono trovati a tavola per una settimana a Sharm el Sheikh – per dare indicazioni concrete: le quali, come si vede, non sono chiare nemmeno ai suddetti esperti.

Quando poi, come segnala lei, al vertice non hanno partecipato Cina, India e anche la Russia – per parlare dei grandi inquinatori – non è stato possibile andare oltre qualche raccomandazione.

Con quale convincimento poi sarebbe da vedere.

La vignetta che alleghiamo, presa da un giornale satirico francese, sottolinea come lavatura sia un bel richiamo di facciata, ma specie a certi giorni interessa più l’ora dell’aperitivo.

Se poi vogliamo essere ottimisti, vertici di questo tipo possono però essere utili per altri temi.

Per esempio il nostro primo ministro, la signora Meloni, ha potuto parlare (non crediamo solo di clima) con altri capi di stato importanti, su problemi ben più concreti e urgenti.

Qualche giornale ne ha riferito.

Per il resto, mandiamo alla fantasia e alla speranza, visto che ormai da soli – parliamo di Paesi nel bailamme della mondializzazione – non si va da nessuna parte. 

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Novembre 2022

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio