Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La Calabria hub italiano per il GNL

REGGIO CALABRIA – C’è una crescita del 40% dei progetti per la rigassificazione in Europa, certificata recentemente dalla società di intelligence ICIS. E aumentano i contratti con i fornitori extra-Russia; come il mega-contratto stipulato in questi giorni tra Germania e Qatar per la fornitura per i prossimi quindici anni di GNL proveniente dal North Field, il più grande giacimento al mondo di metano. Il gas tedesco sarà trasportato via nave, attraverso il Canale di Suez, per essere consegnato negli impianti di rigassificazione in via di completamento nel Mare del Nord. Qualcuno sta trattando anche perché in questo tragitto si possano inserire i rigassificatori italiani del Mediterraneo.

A conferma del ruolo strategico che il Mare Nostrum, – scrive un rapporto di “Prime Magazine” – giocherà sul breve  e medio periodo è sottolineato anche nel IV Rapporto Med&Italian Energy di SRM (Gruppo Sanpaolo) presentato ai primi di dicembre al Parlamento europeo. 

Nel nuovo risiko energetico, in particolare – continua il rapporto – il bacino mediterraneo ricoprirà una doppia funzione: spazio attraversato dalle principali rotte di rifornimento e area infrastrutturata, attraverso i porti, per distribuire e/o rigassificare il GNL a beneficio dei territori interni e dell’industria dei trasporti. Una situazione inedita e piena di prospettive, soprattutto per la Calabria, la cui posizione geografica baricentrica, rispetto a Suez, ne fa un naturale hub di riferimento per tutto il Sud Italia. 

Attualmente l’attenzione è rivolta specie al porto di Gioia Tauro. È qui che l’impianto di rigassificazione progettato da Iren e Sorgenia potrebbe supplire a un terzo delle importazioni di gas italiano non più assicurate dalla Russia, mettendo la Calabria al centro della strategia energetica italiana. Inoltre, il collegamento ad una “piastra del freddo” all’interno dell’area portuale potrebbe attrarre investimenti per la realizzazione di un importante distretto agro-alimentare.

A frenare il progetto – riferisce ancora “Prime Magazine” – la solita lentezza dei processi burocratici e, in particolare, l’inserimento dello stesso nelle “opere strategiche” indicate dallo Stato. Ma le iniziative per trarre giovamento dallo sviluppo dei nuovi processi economici legati alla rivoluzione energetica in atto non si fermano solo sul versante tirrenico. 

A Crotone è stato presentato fin dal 2017 un progetto per la realizzazione di un deposito di GNL small scale che contribuirebbe ad alimentare ulteriormente i fabbisogni del territorio senza per questo interferire con gli obiettivi strategici perseguiti dalle opere di portata maggiore.

Pubblicato il
14 Dicembre 2022

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora