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Credito navale, passo avanti della UE

ROMA – Il Parlamento Europeo ha votato favorevolmente ⚖🧑‍⚖️ la nuova proposta di Regolamento di Basilea (c.d. Basel III) che recepisce quanto chiesto da ⚓ Confitarma, che ha condiviso e sostenuto la propria posizione anche attraverso l’ECSA. 

In particolare – scrive la Confederazione degli armatori italiani – è da molti anni che Confitarma si batte affinché, a fini regolamentari bancari, il credito navale venga gradualmente assimilato a quello infrastrutturale, riconoscendo in più l’effetto mitigante della sottostante garanzia rappresentante dall’ipoteca navale.

In tal senso va l’introduzione del nuovo articolo 122a di Basel III, che consente alle banche, se rispettate certe condizioni (tra cui la garanzia ipotecaria di primo grado), di classificare i finanziamenti navali nella classe specifica denominata object finance (High Quality Exposures).

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“In tal caso le banche subirebbero un minor assorbimento di capitale – sottolinea Confitarma – dall’attuale 1⃣0⃣0⃣% all’8⃣0⃣% con relativo beneficio per gli armatori, che potrebbero godere di una maggiore disponibilità di credito, e a migliori condizioni. In pratica, se ad oggi, per ogni 1⃣0⃣0⃣€ di finanziamenti, la banca impegna 8⃣€ di capitale proprio (8⃣%), con le nuove regole, la medesima banca ne impiegherà 6⃣,4⃣ (8⃣0⃣% dell’8⃣%). Sono quindi evidenti gli effetti positivi per le imprese”.

Ora la discussione si sposterà al Trilogo – conclude la nota – dove si auspica la conferma del testo approvato dall’Europarlamento. Tale nuova norma va accolta in senso positivo anche in relazione ai fabbisogni finanziari degli armatori connessi alla transizione energetica e allo sviluppo delle nuove tecnologie propulsive.

Inutile sottolineare come in tempi come questi, con l’esigenza degli armatori di rinnovare le flotte in chiave di sostenibilità, una modifica al regolamento di Basilea in chiave di maggiore apertura ai finanziamenti rappresenti non solo un incentivo economico ma anche un riconoscimento agli sforzi per rendere lo Shipping sempre meno impattante sull’ambiente.

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Pubblicato il
1 Febbraio 2023

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