Digitalizzazione, tutto fermo

ROMA – La digitalizzazione – scrive in un suo duro intervento Federlogistica – è la chiave di volta per il rilancio dei porti e del sistema logistico italiano. Essa non solo rappresenta un’opportunità ma è diventata una necessità per il settore dei trasporti. Però al di là di dichiarazioni di impegno, il progetto rischia di arenarsi al punto di partenza: ad oggi non risulta speso un singolo euro delle risorse messe a disposizione a questo fine dal Pnrr. 

Per costruire un futuro – continua la nota – sarebbe necessario definire una chiara visione di insieme e non ripercorrere gli errori del passato. Per evitare un nuovo fallimento dopo l’esperienza di Uirnet e le decine di milioni spesi, occorre implementare subito nuove strategie che consentano operativamente di procedere in tema di digitalizzazione, non solo per evitare un macroscopico spreco di risorse pubbliche ma anche per rendere più competitivo il settore. 

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L’auspicio e al tempo stesso il segnale di allarme viene dal vicepresidente di Federlogistica-Conftrasporto e responsabile del progetto digitalizzazione, 👤 Davide Falteri 🗣 “Siamo preoccupati e chiediamo al Ministero dei Trasporti – afferma Falteri – un repentino cambio di passo per evitare un nuovo fallimento dopo l’esperienza di Uirnet facendo chiarezza sulle funzioni di Ram Rete Autostrade Mediterranee e sui Port Community Systems, Pcs”. 

“Sul fronte Pcs – prosegue il vicepresidente di Federlogistica – non sono emersi sviluppi significativi: a Genova, ad esempio, in qualità di principale porto del Paese, il 31 marzo scadrà la proroga del servizio in atto e non si parla ancora della nuova gara con il rischio di una brusca interruzione di un servizio essenziale. Pare non andare meglio negli altri porti dove alcune AdSP stanno valutando di inserire il Pcs tra i servizi di interesse generale, sottoponendoli quindi a una conseguente regolamentazione da parte della Autorità di Regolazione dei Trasporti. Molte Autorità, in carenza di indicazioni univoche, dispongono ancora di Port Community Systems e quelli esistenti non dialogano tra loro”. 

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