Volare sul mare con un “mini”
MILANO – Accattivante fin da prima vista, quasi fosse un ibrido tra un catamarano e uno di quei progetti stealth degli anni ’80, così viene presentato nell’ultimo numero del “Giornale della vela” oggi in edicola il nuovo 🚤 Befoil 16 Carbon (5⃣ m x 2⃣.5⃣ m): un piccolo prodigio della tecnica, un catamarano full-Carbon e foiling capace di velocità vicine i 3⃣0⃣-3⃣5⃣ nodi.
Performance a parte, il 16 Carbon non è solo una macchina per le alte prestazioni – scrive la rivista – ma è progettato con il chiaro intento di poter anche competere nei circuiti della classe F16, dimostrando non solo di poter essere una deriva divertente, ma anche realmente fruibile e competitiva in circuiti.
Nel dettaglio, bisogna innanzitutto capire le due varianti e le differenze, minime, ma rilevanti.
La variante F16, più leggera di una decina di chili, è progettata per rientrare nei parametri del circuito omonimo, e presenta una superficie velica leggermente ridotta rispetto al modello foil, oltre a essere dotata di derive e timoni convenzionali, anziché foiling. La variante foiling risulta invece più pesante (1⃣3⃣5⃣ kg vs 1⃣2⃣5⃣ kg) e più tecnica, presentando non solo i foil e una randa maggiorata (ha una base obliqua più profonda, quasi a sfioro della coperta), ma anche l’intero sistema di gestione del volo e del pitch control. A prua troviamo infatti la classica ‘stecca’, il sistema dedicato che regola elevazione e di inclinazione attraverso il drag generato in acqua dalla stessa.
Complessivamente, la barca si presenta come un catamarano particolarmente tecnico, veloce e performante, completamente in carbonio, sebbene disponibile anche in vetroresina.
Un ‘giocattolo’ niente male, per chi vuol provare emozioni forti.