Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Cosa stanno insegnando i Mini 650

GENOVA – La recente regata del campionato italiano della classe Mini 650, vinta dalla livornese Valentina Fissore con il giovanissimo francese Gaby Bucau, ha visto oltre alla sperimentazione di molti progetti nuovi di carene anche l’affermazione di un prototipo che sembra destinato ad ispirare le barche da competizione più grandi: la vittoria è andata infatti al “Maximus 650”, con una carena praticamente piatta e con la prua stondata a forma di…pentola.

L’immagine che pubblichiamo è più eloquente di ogni descrizione scritta. E conferma che scafi di questo genere, davvero estremamente diversi da quelli tradizionali, possono non solo toccare velocità considerevoli con i venti portanti, ma anche navigare bene di bolina, appoggiandosi sullo spigolo sottovento e mantenendo direzionalità grazie alla sottile pinna di deriva, regolabile sia in altezza che (moderatamente) in brandeggio.

Nelle andature portanti poi, queste piccole barche hanno il vantaggio di mantenere a lungo le planate (raggiungono anche i 15/17 nodi di velocità) senza alcun timore di infilare la prua sott’acqua, perché la forma a pentola (o secondo i francesi “a cucchiaio”) la tiene sempre sopra l’onda e i cavi d’onda.

Su queste piccole barche è il peso dell’equipaggio – una o due persone al massimo – a costituire la zavorra mobile, spostandosi a poppa nelle andature portanti e sul bordo (anche sottovento) nelle boline per arrivare a navigare sullo spigolo. Un modo tutto esasperato in sostanza di regatare a vela.

Pubblicato il
10 Maggio 2023
Ultima modifica
11 Maggio 2023 - ora: 12:17

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio