Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Le neverending story di micro-tunnel e VIA

LIVORNO – La buona notizia, nella storia ormai senza fine del micro-tunnel alla Strettoia del Marzocco – quella che condiziona ingressi e uscite di tutto il porto, dal canale industriale alla Darsena Toscana – è che l’ENI ha terminato il passaggio delle nuove tubazioni all’interno del grande tunnel, e si appresta – dopo aver completato anche i collaudi – a bloccarle con i getti di cemento e poi di sabbia che impermeabilizzeranno l’intero tracciato. I getti saranno completati entro agosto – da quello che si legge nel cronoprogramma in mano all’AdSP – e nel frattempo gli uffici tecnici della stessa AdSP, coordinati direttamente dal segretario generale Matteo Paroli – prepareranno la gara per il rifacimento e l’arretramento della banchina del canale del Marzocco.

Una volta completata anche questa operazione, il canale risulterà allargato dagli attuali 95 a 125 metri. Al momento in cui sarà possibile anche dragarlo – cioè entro l’anno prossimo quando l’ENI avrà completato allacciamenti e collaudi – il canale scenderà a una profondità operativa di 16 metri, con possibile “riserva” di scendere anche ad un altro metro, fino a 17 metri. Con questa profondità e questa nuova larghezza, non ci saranno limiti alle dimensioni delle navi in ingresso, almeno alle tipologie che riguardano Livorno.

[hidepost]

*

Rimane il tema dei tempi: che come c’insegna la fisica quantistica, sono una dimensione altrettanto importante dei parametri fisici sui quali si lavora nel concreto. Se l’ENI sarà davvero in grado di rispettare il cronoprogramma e mettere in funzione le nuove tubature l’anno prossimo, e se la gara che l’AdSP sta predisponendo per i lavori alla banchina del Marzocco non subirà ritardi,  entro la fine del 2024 o l’inizio del 2025 il canale d’accesso del Marzocco – storico “budello” che tanti problemi sta creando ormai da qualche anno – sarà finalmente “domato”. A facilitare il dragaggio, che a breve partirà comunque all’interno della Darsena Toscana e del canale (come abbiamo scritto nel numero scorso la Regione Toscana ha fatto una piena, clamorosa retromarcia contro tutti i “caveat” che hanno bloccato per dieci mesi le operazioni) c’è l’impegno che i fanghi finiranno tutti in vasca di colmata, senza problemi ambientali.

Alleluia.

(A.F.) 

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Maggio 2023

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio