Lavoro e felicità, l’indagine
MILANO – È stato presentato in Confcommercio l’evento “Il lavoro che cambia” con l’Associazione Ricerca Felicità, Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e l’Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile promosso da LifeGate.
Rispetto allo scorso anno, quando il 38,5%[1] delle persone era propenso a cambiare lavoro nel breve periodo, nel 2023 la percentuale aumenta: 44%. Il 56% resta soddisfatto. Un numero destinato a crescere, secondo l’Osservatorio BenEssere Felicità, e che indica come sia necessario arrivare innanzitutto a soluzioni con un maggior equilibrio vita privata-lavoro. Tra coloro che si dichiarano aperti a cambiare lavoro emergono, oltre ad esigenze di miglioramento economico, anche aspettative come la soddisfazione dei bisogni, la valorizzazione delle singole capacità individuali e la percezione che il lavoro possa dare un senso alla loro vita. Al contrario, gli stessi aspetti sono riscontrabili nella loro attività, da chi non è intenzionato a cambiare lavoro.
Assieme alla citata importanza di poter soddisfare i propri bisogni e valorizzare i talenti professionali, tra gli aspetti più rilevanti nella scelta del posto di lavoro, secondo i dati 2023, troviamo al primo posto l’essere apprezzato-stimato che tocca il 44,7%, l’amore per il proprio lavoro che raggiunge il 37,8%, al terzo posto troviamo l’essere stimolato alla crescita con il 30,2%. Seguono elementi chiave come la flessibilità oraria (28,4%), la fiducia (23,7%) e il controllo di ciò che si fa (21,4%). Di contro, risultano meno fondamentali per la scelta elementi come il fare la differenza che si afferma all’11,6%, i collaboratori al 12,3% e l’essere allineati ai valori dell’organizzazione (13%).
“Al giorno d’oggi, la sostenibilità è uno dei driver principali che guida le aziende e i brand nel fare business con una grande responsabilità verso i consumatori. Questi ultimi, infatti, come svelato dai dati dell’8° Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile, realizzato e promosso da LifeGate in collaborazione con Renato Mannheimer di Eumetra, ritengono che i tre fattori principali per definire un’organizzazione realmente sostenibile siano rappresentati dalla sostenibilità dei processi produttivi (38% vs il 25% della Gen Z), dall’utilizzo responsabile delle risorse (33% vs il 28% della Gen Z) e dall’attenzione ai lavoratori (22% vs il 32% della Gen Z).
“Associazione Ricerca Felicità: nasce dall’incontro tra Sandro Formica, Elga Corricelli ed Elisabetta Dallavalle e mira a voler comprendere lo stato attuale di felicità e benessere nel nostro Paese attraverso un’indagine annuale che, nella prima edizione, ha coinvolto 1314 partecipanti lavoratori divisi a seconda di età (Baby Boomer, Generazione X, Millennial e Generazione Z), sesso e appartenenza territoriale (nord ovest, nord est, centro e sud).